Silvana De Mari: differenze tra le versioni

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'''Silvana De Mari''' (1953 – vivente), scrittrice italiana.
 
 
 
==''L'ultimo Orco''==
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*Considerò [...] quanto a volte quello che riconosciamo nello sguardo degli altri sia semplicemente il fantasma delle nostre ombre. ('''Rosalba''')
*Domani vinciamo. Vinciamo e basta. Li facciamo a pezzi. Rompiamo l'assedio. Domani sera inondiamo la città di farina, porco salato e olio, perchè domani arriviamo alle loro salmerie. Domani sera vi metterete al centro del cortile della Cittadella e a ogni donna che viene a chiedervelo riempirete il grembiule di roba da mangiare, con i nostri ringraziamenti per questa sera. Domani vinciamo, perché non siamo la cavalleria leggera, siamo la cavalleria e basta. Domani voi vincete perché, da qualsiasi parte veniate, questa per cui combattete è la vostra terra, perché quelli che saranno i vostri figli ci giocheranno, perché tra tutte quelle che salverete, ci sarà una donna che sarà felice di diventare la vostra; perché questo per cui combattete è diventato il vostro popolo e il vostro popolo sta combattendo con voi. Non usciremo soli, domani. Verranno con noi gli uomini di Daligar, e le donne resteranno sugli spalti con gli archi che hanno imparato a usare e con i bacili di calce viva che stanno preparando. Domani si combatte tutti insieme e si vince tutti insieme. ('''Rankstrail''')
*'''[{{NDR|rivolgendosi ad Aurora]'''}} Dove non c'è vergogna è un [[dolore]] pulito. ('''Rankstrail''')
*'''[{{NDR|rivolgendosi al Capitano]'''}} Ehi, Capitano... osserva e impara la differenza tra un malvagio e un idiota. Il [[malvagità|malvagio]] ti danneggia solo se ci guadagna qualcosa. L'imbecille è un pericolo permanente. ('''Lisentrail''')
*Essere liberi non vuol dire la possibilità di fare quello che si vuole, ma la capacità di assumersi la responsabilità del mondo. ('''Yorsh''')
*[[Fame]], vergogna e paura erano le armi con cui si spezzano le persone. ('''Rankstrail''')
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*La Regina Strega si augurò che negli Inferi fosse previsto un girone per i cretini e che non fosse troppo distante da quello previsto per i vili così che i suoi sudditi potessero zampettare dall'uno all'altro senza eccessive scomodità.
*"Ma gli Elfi non sono immortali?" domandò qualcuno. "Solo quando li lasciano campare" rispose Lisentrail, che sapeva sempre tutto di tutto. "Se uno li ammazza crepano come noi".
*'''[{{NDR|rivolgendosi alle Furie]'''}} Noi siamo le scelte che facciamo, non il sangue che ci scorre nelle vene. ('''Yorsh''')
*Ogni uomo è bravo in qualche cosa. Non c'è nessuno che non è bravo in niente. ('''Moron''')
*Pensò che aveva scoperto una nozione fondamentale: sapere che qualcuno trova la nostra esistenza un pregio può essere più prezioso di una crosta di sesamo e miele. ('''Rankstrail''')
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*Tu provaci sempre. Anche se è inutile. Per lo meno passi il tempo. ('''Monser''')
*Un amore non corrisposto, benché sia il più pulito dei dolori dell'anima, in qualche maniera la corrode. ('''Aurora''')
*'''[{{NDR|rivolgendosi ad Aurora]'''}} Un uomo che costringa una donna ad accettarlo senza che lei lo voglia, un uomo che allunghi le sue mani su una donna che lo rifiuta, merita la morte. Non fate nulla per causare questa morte, se farlo vi costerebbe la vostra anima, ma ricordate sempre che quest'uomo, chiunque egli sia, la meriterebbe. ('''Rankstrail''')
*Un vero capo non permette mai ingiustizie, meno che mai sul cibo, e solo un'idiota può pensare di andare a fare la guerra con uno dei suoi soldati che non si regge in piedi per la [[fame]] e l'umiliazione. ('''Rankstrail''')
*Una spada era una spada. Si sarebbe macchiata del sangue di qualcuno che, per quanto abbietto, restava una creatura che il ventre di una madre aveva portato. Nessun disegno in argento e oro doveva festeggiare l'uccisione. ('''Rankstrail''')
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*È curioso come le cose non abbiano importanza in sé, come conti solo il senso che noi diamo loro. ('''Kaiur''')
*È il presente che colora il passato. ('''Kaiur''')
*È un'altra maniera di morire '''[{{NDR|commentò Ferrain]'''}} se almeno qualcuno ha provato a salvarti.
*Fagli paura, Atàcleto. La paura è una delle armi fondamentali. Ci sono eserciti enormi che sono stati messi in rotta e massacrati da bande di pezzenti perché i loro comandanti si sono spaventati. E ci sono bande di pezzenti che hanno vinto perché la collera che avevano dentro è diventata coraggio. Chiunque avrai di fronte, Atàcleto, fagli paura. ('''Ferrain''')
*Il linguaggio era una ricchezza, un potere, e solo uno stolto non usa un potere e una ricchezza che possiede. ('''Atàcleto''')
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*Non si fanno le cose per dispetto a qualcuno. ('''Inskay''')
*Non si può mantenere la giustizia in un regno se chi subisce un'ingiustizia, o chi vi assiste, non la denuncia. Non denunciare si chiama omertà. ('''Rosalba''')
*'''[{{NDR|Atàcleto]'''}} Possedeva un asino, e l'asino possedeva lui, come in ogni amicizia che abbia un senso.
*Quando, bambina, aveva visto le altre giocare a fare le madri o le spose, aveva distolto gli occhi nella certezza che a lei non sarebbe potuto capitare mai. ('''Masciak''')
*Salvail invece sapeva di non essere un ladro e quello che pensavano gli altri non poteva scalfirlo. Lui era lui, non quello che pensavano di lui.