Léon Bloy: differenze tra le versioni

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inserisco citazioni da L'anima di Napoleone.
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«C'è puzza di buon Dio, qui!» Quest'ingiuria da teppista fu sputata, vomitata, sulla soglia dell'umile cappella delle Missioni Lazzariste della Rue de Sèvres, nel 1879.<br>
{{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
 
==''L'anima di Napoleone''==
==[[Incipit]]==
*La storia di [[Napoleone]] è certamente la più ignorata tra tutte le storie. I libri che pretendono raccontarla sono innumerevoli e i documenti d'ogni specie sono infiniti. In realtà, Napoleone ci è forse meno noto di Alessandro o di Sennacherib. {{sic|Quando}} più lo studiamo, più ci accorgiamo che egli è l'uomo a cui nessuno somigliò. Questo è tutto; questo è l'abisso.
===Citazioni===
*Napoleone è la Faccia di Dio nelle tenebre. (da ''Introduzione, cap. I'', p. 29)
*Napoleone è inspiegabile; è senza dubbio l'uomo più inspiegabile, perché è, innanzitutto e soprattutto, il Prefiguratore di COLUI che deve venire e che forse non è più molto lontano: un prefiguratore e un precursore vicinissimo a noi, ''significato'' lui stesso da tutti gli uomini straordinari che lo hanno preceduto in tutti i tempi. (da ''Introduzione, cap. I'', p. 30)
*Nessuna creatura umana è capace di dire, con certezza, ciò che essa è. Nessuno sa ciò che è venuto a fare in questo mondo; a che cosa corrispondono i suoi atti, i suoi sentimenti, i suoi pensieri; chi sono i suoi più prossimi tra tutti gli uomini; quale è il vero ''nome'', il suo nome imperituro nel registro della Luce. Imperatore o facchino, nessuno conosce il suo fardello o la sua corona. (da ''Introduzione, cap. II'', p. 34)
*La [[Storia]] è come un immenso testo liturgico in cui gli iota e i punti valgono quanto i versetti o i capitoli interi; ma l'importanza degli uni e degli altri è indeterminabile e profondamente nascosta. (da ''Introduzione, cap. II'', p. 34)
*I fatti storici sono lo stile della parola di Dio e questa parola non può essere condizionale. (da ''Introduzione, cap. XI'', p.54)
*Le lampade o i fari del suo {{NDR|di Napoleone}} genio diffusero uno splendore che dura ancora e che si estinguerà all'alba del Giorno di Dio. (Da ''cap. I, L'anima di napoleone'', p. 62)
*«Ogni [[uomo]] è l'addizione della sua razza» ha detto profondamente un filosofo. Ogni grande uomo è una addizione di anime. (da ''cap. II, Le altre anime, p. 70)
*{{NDR|La Francia}} [...] l'anima vivente di tutti i popoli. (da ''cap. IV La battaglia, p. 77)
*Certo, è una tradizione costante ed è una giurisprudenza immutabile degli uomini di Stato che tutti i mezzi sono buoni in politica e che il denaro viene nobilitato dall'intenzione di prevaricare o assassinare.(da ''cap. XI, I mercenari'', p. 119)
*Non si può capire nulla di [[Napoleone]] se non si vede in lui un poeta, un incomparabile poeta in azione. Il suo poema è tutta la sua opera, e non c'è chi l'uguagli. ( da ''cap. XIV La guardia indietreggia!...'', p. 135)
*«''Ubi thesaurus, ibi cor''. Dov'è il tuo tesoro c'è anche il tuo cuore». Il cuore di Napoleone non era una cittadella imprendibile, ma quelli e quelle che vi penetrarono dentro credettero che non ci fosse niente perché il tesoro era ''invisibile''. Questo tesoro era il segreto della sua poesia grandiosa, l'arcano di questo Prometeo che ignorava se stesso, le cui colpe più gravi hanno avuto la stessa scusa di Polifemo o di Anteo: che egli cioè non si sapeva così colossale e così predestinato. ( da ''cap. XIV La guardia indietreggia!...'', p. 138-139)
 
==''La tristezza di non essere santi''==
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{{NDR|Léon Bloy, ''La tristezza di non essere santi. Antologia dagli scritti'', Paoline, 1998}}
 
==Bibliografia==
Léon Bloy, ''L'anima di Napoleone'', introduzione e traduzione di Gennaro Auletta condotta sulla decima edizione francese, note di V. Gambi, Edizioni Paoline, Milano, 1962.
 
==Altri progetti==