The Beatles: differenze tra le versioni

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*Gli anni sessanta hanno assistito a una rivoluzione tra i giovani, che non si è limitata solo ad alcuni piccoli segmenti o classi, ma che ha coinvolto l'intero modo di pensare. Toccò prima ai giovani, poi la generazione successiva. I Beatles furono parte di questa rivoluzione, che in realtà è un evoluzione ancora in atto. Eravamo tutti sulla stessa barca: una barca che andava alla scoperta del Nuovo Mondo. I Beatles erano di vedetta. ([[John Lennon]])
*I Beatles avevano molto da insegnare sull'arte della composizione; la loro musica era una sorta di seminario sulla storia della musica. Con idoli come loro, come non desiderare di dominare tutti gli elementi dell'arte musicale? ([[James Russell Smith]])
*I Beatles sono dei messia. Sono gli avatar (le incarnazioni divine, gli agenti di Dio) più saggi e potenti che il genere umano abbia mai prodotto [...]. Prototipi di una nuova razza di uomini liberi e gioiosi. Agenti dell'evoluzione inviati da Dio, dotati di misteriosi poteri e in grado di dar vita a una nuova specie di esseri umani.<ref>Da ''Thank God For The Beatles'', 1968; citato in Chris Ingham, ''Guida Completa ai Beatles'', Antonio Vallardi Editore, 2005, p. 241. ISBN 8882119866</ref> ([[Timothy Leary]])
*I Beatles sono stati assolutamente sopravvalutati. Le loro prime canzoni erano di un incredibile banalità e quello che tirarono fuori successivamente fu tutto merito del produttore [[George Martin]].<ref>Da ''Indipendent On Sunday'', 1994; citato in Chris Ingham, ''Guida Completa ai Beatles'', Antonio Vallardi Editore, 2005, p. 257. ISBN 8882119866</ref> ([[Matt WinnWienevski]])
*I compositori inglesi più straordinari del 1963 sono, a tutti gli effetti, John Lennon e Paul McCartney... le settime maggiori e le none si integrano così bene nelle loro canzoni da far pensare che armonia e melodia nascano insieme. ([[William Mann]])
*L'ampiezza di raggio dei Beatles era anche la loro profondità. E proprio tramite un articolazione precisa e dettagliata della loro epoca che sono riusciti a trascenderla e a parlarci ancora, a vent'anni di distanza, con lo stesso tono intenso e lirico.<ref>Dalla recensione del cofanetto con la raccolta degli album dei Beatles, ''New York Times'', 1982; citato in Chris Ingham, ''Guida Completa ai Beatles'', Antonio Vallardi Editore, 2005, p. 295. ISBN 8882119866</ref> ([[John Rockwell]])
*Lassù, a [[Liverpool]], in uno scantinato, è scritto: «Qui sono nati i Beatles! Qui tutto è cominciato!». Se non lo sapete, si tratta di quattro scapigliati e canori giovanotti, che avevano la vostra stessa «aria di artista» ed ai quali la [[Elisabetta II del Regno Unito|Regina d'Inghilterra]] non solo non ha turato la bocca, ma ha conferito un'alta onorificenza. ([[Albino Luciani]])
*Nella musica dei Beatles si può ravvisare una sintesi in cui uno degli elementi più forti è una potente e probabilmente istintiva 'anglicita'... che si rifà... alle melodie melodie pastorali e ad altri neoarcaicismi.<ref>Da un editoriale del ''Times'', 1967; citato in Chris Ingham, ''Guida Completa ai Beatles'', Antonio Vallardi Editore, 2005, p. 270. ISBN 8882119866</ref> {{c|detto da chi?}}