John Lennon: differenze tra le versioni

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==Citazioni di John Lennon==
===Citazioni tratte da libri o interviste===
*A Mimi {{NDR|la zia}} dicevo sempre: "Hai buttato via tutte le mie poesie e te ne pentirai quando sarò famoso". Non le perdonavo il fatto che non mi trattasse come un fottuto genio.<ref>Citato in Philip Norman.</ref>
 
*A Parigi i colloqui sulla pace in Vietnam non sono riusciti a procedere oltre la decisione della forma del tavolo attorno al quale dovranno sedersi i delegati. E questi colloqui sono andati avanti per mesi. Noi, standocene una settimana nel letto, abbiamo ottenuto molto di più... Una vecchia signora di Wigam, o di Hull, ha scritto al "Daily Mirror" per chiedere se potevano mettere più spesso prima pagina Yoko e me, perché, così ha detto, erano secoli che non si faceva una risata così piacevole. Eccezionale! È proprio questo che volevamo. Voglio dire, è davvero un mondo divertente se due persone che passano in un letto la loro luna di miele riescono a monopolizzare le prime pagine di tutti i giornali per un'intera settimana. Mi andrebbe benissimo di morire come il pagliaccio del mondo. Non sono in cerca di epitaffi.<ref>John Lennon si riferisce quando nel marzo del 1969, dopo essersi sposato con Yoko Ono, rimase per una settimana nella suite presidenziale dell'Hotel Hilton di Amsterdam, a discutere sulla pace. Citato in Philip Norman, pp. 337-338.</ref>
 
*Gli [[anni 1960|anni sessanta]] hanno assistito a una rivoluzione tra i giovani, che non si è limitata solo ad alcuni piccoli segmenti o classi, ma che ha coinvolto l'intero modo di pensare. Toccò prima ai giovani, poi la generazione successiva. I Beatles furono parte di questa rivoluzione, che in realtà è un'evoluzione ancora in atto. Eravamo tutti nella stessa barca: una barca che andava alla scoperta del Nuovo Mondo. I Beatles erano di vedetta.<ref>Citato in ''The Beatles Anthology'', Rizzoli, 2010, Milano.</ref>
 
*Il [[Rock and roll|rock'n'roll]] era reale. Tutto il resto era irreale. Quando avevo quindici anni era l'unica cosa, tra tutte, che potesse arrivare a me.<ref>Citato in ''The Beatles Anthology'', p. 11.</ref> (1970)
 
*Il dolore più grande è non essere desiderati, renderti conto che i tuoi genitori non hanno bisogno di te quando tu hai bisogno di loro. Quando ero bambino ho vissuto momenti in cui non volevo vedere la bruttezza, non volevo vedere di non essere voluto. Questa mancanza di amore è entrata nei miei occhi e nella mia mente. Non sono mai stato veramente desiderato. L'unico motivo per cui sono diventato una star è la mia repressione. Nulla mi avrebbe portato a questo se fossi stato "normale".<ref>Citato in ''The Beatles Anthology'', p. 7.</ref> (1971)
 
*[[Julian Lennon|Julian]] fu un figlio non previsto. Che venne fuori da una bottiglia di [[whisky]].<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/spettacoli/11_dicembre_04/julian-lennon-john-cattivo-padre-cruccu_7fcb8aaa-1e97-11e1-b26c-4b15387dad1c.shtml Julian Lennon: «John? Un cattivo padre»]'', ''Corriere della sera'', 4 dicembre 2011.</ref>
*Siamo {{NDR|i [[The Beatles|Beatles]]}} più popolari di [[Gesù Cristo]] adesso. Non so chi morirà per primo. Il Rock and Roll o il Cristianesimo.<ref>Dall'intervista a Maureen Cleave, ''London Evening Standard'' 4 marzo 1966.</ref>
 
*Marciare andava bene per gli anni Trenta. Oggi bisogna usare metodi diversi. Tutto ruota a una sola cosa: vendere, vendere, vendere. Se vuoi promuovere la [[pace]], devi venderla come se fosse [[sapone]]. I media ci sbattono continuamente la guerra in faccia: non soltanto nelle notizie ma anche nei vecchi film di [[John Wayne]] e in qualsiasi altro dannato film; sempre e continuamente guerra, guerra, guerra, uccidere uccidere, uccidere. Così ci siamo detti "Mettiamo in prima pagina un po' di pace, pace, pace, tanto per cambiare"... Per ragioni note soltanto a loro, i media riportano quello che dico. E ora sto dicendo "Pace".<ref>Citato in Philip Norman, p. 377.</ref>
*Preferisco le idee agli ideali.<ref>Citato in Roy Carr & Tony Tyler, ''I favolosi Beatles'', traduzione di Massimo Villa, Sonzogno, Milano, 1980.</ref>
 
*Non sono contro Dio, contro Cristo o contro la religione. Non avevo alcuna intenzione di criticarla. Non ho affatto detto che noi eravamo migliori o più famosi ... e non ho paragonato noi a Gesù Cristo come persona o a Dio come entità o qualsiasi altra cosa esso sia [...] Ho detto che avevamo più influenza sui ragazzi di qualsiasi altra cosa, compreso Gesù [...] Se avessi detto che la televisione era più popolare di Gesù probabilmente l'avrei passata liscia. Le mie opinioni sul [[cristianesimo]] derivano da ciò che di esso ho letto e osservato coi miei occhi, e da quello che è stato e potrebbe essere. Dico semplicemente che mi sembra che stia perdendo terreno e contatto ... La gente pensa che io sia contro la religione, ma non è così. Sono una persona molto religiosa...<ref>Pagine 268 – 269, Philip Norman, ''John Lennon, La Biografia''; 2009, Arnoldo Mondadori Editore.</ref>. (1966, durante le polemiche dovute alle sue dichiarazioni sulla religione)
*A Mimi {{NDR|la zia}} dicevo sempre: "Hai buttato via tutte le mie poesie e te ne pentirai quando sarò famoso". Non le perdonavo il fatto che non mi trattasse come un fottuto genio.<ref>Citato in Philip Norman.</ref>
 
*{{NDR|Parlando di ''Something'', una canzone di [[George Harrison]] inclusa nell'album ''Abbey Road'', 1969}} Penso davvero che sia il pezzo migliore dell'album. (1969)<ref>Citato in ''The Beatles Anthology'', p. 340.</ref>
*Se l'arte servisse a redimere l'uomo, lo potrebbe fare solo riscattandolo dalle responsabilità della vita, restituendogli un'inaspettata fanciullezza.<ref>Citato in Chris Ingham, ''Guida completa ai Beatles'', traduzione di M. C. Giordano, V. Lovato, G. Olivieri, Vallardi, Milano, 2005, p. 299. ISBN 8882119866</ref>
 
*Preferisco le idee agli ideali.<ref>Citato in Roy Carr & Tony Tyler, ''I favolosi Beatles'', traduzione di Massimo Villa, Sonzogno, Milano, 1980.</ref>
*Gli [[anni 1960|anni sessanta]] hanno assistito a una rivoluzione tra i giovani, che non si è limitata solo ad alcuni piccoli segmenti o classi, ma che ha coinvolto l'intero modo di pensare. Toccò prima ai giovani, poi la generazione successiva. I Beatles furono parte di questa rivoluzione, che in realtà è un'evoluzione ancora in atto. Eravamo tutti nella stessa barca: una barca che andava alla scoperta del Nuovo Mondo. I Beatles erano di vedetta.<ref>Citato in ''The Beatles Anthology''.</ref>
 
*Quando ero un Beatle, pensavo che fossimo il miglior gruppo in questo dannato mondo. E crederci ci ha resi quello che eravamo! Io sono cresciuto. Non credo più alle figure paterne, come Dio, Kennedy o Hitler. Non sono più alla ricerca di un guru. Non sto più cercando niente. Non c'è ricerca, non c'è una strada da imboccare, non c'è niente. Le cose stanno così. Probabilmente continueremo a scrivere musica per sempre.<ref>Citato in ''The Beatles Anthology'', p. 357.</ref>
 
*Se i Beatles o gli anni Sessanta hanno avuto un messaggio, era questo: impara a nuotare. Punto. E una volta che hai imparato, mettiti a nuotare. La gente che è rimasta ancorata ai Beatles e al sogno degli anni Sessanta ha perso di vista l'orizzonte non appena i Beatles e gli anni Sessanta sono diventati l'orizzonte. Portarseli dietro tutta la vita sarebbe come portarsi dietro Glenn Miller e la seconda guerra mondiale. Con questo non voglio dire che non si possano ascoltare con piacere Glenn Miller o i Beatles, ma vivere dentro quel sogno significa scegliere la via del tramonto.<ref>Citato in Philip Norman, p. 403.</ref>
 
*Se l'arte servisse a redimere l'uomo, lo potrebbe fare solo riscattandolo dalle responsabilità della vita, restituendogli un'inaspettata fanciullezza.<ref>Citato in Chris Ingham, ''Guida completa ai Beatles'', traduzione di M. C. Giordano, V. Lovato, G. Olivieri, Vallardi, Milano, 2005, p. 299. ISBN 8882119866</ref>
*Marciare andava bene per gli anni Trenta. Oggi bisogna usare metodi diversi. Tutto ruota a una sola cosa: vendere, vendere, vendere. Se vuoi promuovere la pace, devi venderla come se fosse [[sapone]]. I media ci sbattono continuamente la guerra in faccia: non soltanto nelle notizie ma anche nei vecchi film di John Wayne e in qualsiasi altro dannato film; sempre e continuamente guerra, guerra, guerra, uccidere uccidere, uccidere. Così ci siamo detti "Mettiamo in prima pagina un po' di pace, pace, pace, tanto per cambiare"... Per ragioni note soltanto a loro, i media riportano quello che dico. E ora sto dicendo "Pace".<ref>Citato in Philip Norman, p. 377.</ref>
 
*Siamo {{NDR|i [[The Beatles|Beatles]]}} più popolari di [[Gesù Cristo]] adesso. Non so chi morirà per primo. Il Rock and Roll o il Cristianesimo.<ref>Dall'intervista a Maureen Cleave, ''London Evening Standard'' 4 marzo 1966.</ref>
*Vogliamo che [[Cristo]] vinca. Stiamo cercando di rendere contemporaneo il messaggio di Cristo. Cosa avrebbe fatto Lui se avesse avuto a disposizione pubblicità, dischi, film, televisione e giornali? Per diffodere il suo messaggio Cristo fece dei miracoli. Ebbene, il miracolo di oggi sono i [[mass media|mezzi di comunicazione]]; quindi mettiamoci a usarli.<ref>Citato in Philip Norman, p. 337.</ref>
 
*Vogliamo che [[Cristo]] vinca. Stiamo cercando di rendere contemporaneo il messaggio di Cristo. Cosa avrebbe fatto Lui se avesse avuto a disposizione pubblicità, dischi, film, televisione e giornali? Per diffoderediffondere il suo messaggio Cristo fece dei miracoli. Ebbene, il miracolo di oggi sono i [[mass media|mezzi di comunicazione]]; quindi mettiamoci a usarli.<ref>Citato in Philip Norman, p. 337.</ref>
*A Parigi i colloqui sulla pace in Vietnam non sono riusciti a procedere oltre la decisione della forma del tavolo attorno al quale dovranno sedersi i delegati. E questi colloqui sono andati avanti per mesi. Noi, standocene una settimana nel letto, abbiamo ottenuto molto di più... Una vecchia signora di Wigam, o di Hull, ha scritto al "Daily Mirror" per chiedere se potevano mettere più spesso prima pagina Yoko e me, perché, così ha detto, erano secoli che non si faceva una risata così piacevole. Eccezionale! È proprio questo che volevamo. Voglio dire, è davvero un mondo divertente se due persone che passano in un letto la loro luna di miele riescono a monopolizzare le prime pagine di tutti i giornali per un'intera settimana. Mi andrebbe benissimo di morire come il pagliaccio del mondo. Non sono in cerca di epitaffi.<ref>John Lennon si riferisce quando nel marzo del 1969, dopo essersi sposato con Yoko Ono, rimase per una settimana nella suite presidenziale dell'Hotel Hilton di Amsterdam, a discutere sulla pace. Citato in Philip Norman, pp. 337-338.</ref>
 
*{{NDR|Parlando di ''Something'', una canzone di [[George Harrison]] inclusa nell'album ''Abbey Road'', 1969}} Penso davvero che sia il pezzo migliore dell'album. (1969)<ref>Citato in ''The Beatles Anthology'', p. 340.</ref>
 
*[[Julian Lennon|Julian]] fu un figlio non previsto. Che venne fuori da una bottiglia di [[whisky]].<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/spettacoli/11_dicembre_04/julian-lennon-john-cattivo-padre-cruccu_7fcb8aaa-1e97-11e1-b26c-4b15387dad1c.shtml Julian Lennon: «John? Un cattivo padre»]'', ''Corriere della sera'', 4 dicembre 2011.</ref>
 
*Non sono contro Dio, contro Cristo o contro la religione. Non avevo alcuna intenzione di criticarla. Non ho affatto detto che noi eravamo migliori o più famosi ... e non ho paragonato noi a Gesù Cristo come persona o a Dio come entità o qualsiasi altra cosa esso sia [...] Ho detto che avevamo più influenza sui ragazzi di qualsiasi altra cosa, compreso Gesù [...] Se avessi detto che la televisione era più popolare di Gesù probabilmente l'avrei passata liscia. Le mie opinioni sul [[cristianesimo]] derivano da ciò che di esso ho letto e osservato coi miei occhi, e da quello che è stato e potrebbe essere. Dico semplicemente che mi sembra che stia perdendo terreno e contatto ... La gente pensa che io sia contro la religione, ma non è così. Sono una persona molto religiosa...<ref>Pagine 268 – 269, Philip Norman, ''John Lennon, La Biografia''; 2009, Arnoldo Mondadori Editore.</ref>. (1966, durante le polemiche dovute alle sue dichiarazioni sulla religione)
 
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