Joseph L. Mankiewicz: differenze tra le versioni
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*Penso che [[Laurence Olivier|Larry Olivier]] avesse fatto sacrifici tremendi, soprattutto per il teatro. Merita la sua posizione come primattore del teatro in lingua inglese: non ha rivali. Ma viveva con una disciplina: aveva viaggiato in abbonamento da Brighton per anni, aveva vissuto del magro salario che il National Theatre gli pagava, mantenuto da tutte quelle piccole parti nei film. [...] [[Marlon Brando|Marlon]] non ha mai avuto questo tipo di disciplina. Aveva un talento selvaggio che poteva essere imbrigliato, ma non si poteva controllare l'uomo. Certamente non aveva l'amore per il teatro che ha Larry.
*''[[Cleopatra (film 1963)|Cleopatra]]''... i tre film più difficili che ho mai fatto. [...] ''Cleopatra'' è stato concepito in emergenza, girato in isteria e finito in un cieco terrore, ma ogni sforzo per dar la colpa dei costi a [[Elizabeth Taylor|Miss Taylor]] è ingiusto... Miss Taylor può aver avuto problemi di salute e problemi sentimentali, ma non è costata alla Twentieth 35 milioni di dollari!
*Noi trascuriamo le [[
*{{NDR|Sull'[[Oscar]]}} Le ''combine'', i solleciti e le manovre che implicano il suo ottenimento non compensano la gratificazione stranamente fugace che procura. La conquista dell'Oscar può spesso essere seguita, quasi per reazione, da un periodo di depressione. [...] Una sorta di alchimia a rovescio: l'oro, una volta che lo si tiene tra le mani, diventa merda.
*Nel 1928, un regista rumeno che si chiamava Buchowetski era venuto a Hollywood da primadonna, e i giornalisti che lo aspettavano lo fermarono alla stazione. Era lì, la giacca sulle spalle, circondato dai suoi lacchè. Qualcuno gli chiese qual'era la sua filosofia di vita, il suo punto di vista, o qualcosa del genere. Raddrizzatosi, dichiarò: «La vita è come una macchina da presa», e dopo questo commento criptico, s'infilò nella limousine della Paramount con l'addetto stampa, che era inquieto perché sapeva che la stampa avrebbe voluto che una simile dichiarazione fosse leggermente sviluppata. Domandò allora al regista rumeno cosa significava questa formula. Costui lo folgorò con lo sguardo e dichiarò: «Che ne so? Sono un regista, non un filosofo!»
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