Aeroporto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+1
non pertinente
Riga 5:
*Adorava gli aeroporti: le piacevano l'odore, il rumore, l'atmosfera, la gente che correva qua e là con le valigie, felice di partire, felice di tornare. Le piaceva vedere gli abbracci, cogliere la strana commozione dei distacchi e dei ritrovamenti. L'aereoporto era il posto ideale per osservare le persone, e la riempiva sempre di un piacevole senso di anticipazione, come se stesse per succedere qualcosa. ([[Cecelia Ahern]])
*Gli aeroporti un tempo gli piacevano molto per la loro natura di punti nodali, per gli incroci che rendono possibili tra le intenzioni e il caso. ([[Andrea De Carlo]])
*I passeggeri che sbarcano da un aereo spesso portano scritte addosso le loro caratteristiche nazionali. Le donne con occhiali a farfalla ornati di strass sono quasi certamente americane. Ci sono uomini con scarpe gialle o grigie? Non potete sbagliare, sono tedeschi. Fatalone dall'aria misteriosa, in visone scuro, non possono che essere italiane o sudamericane. Il francese tiene il passaporto come se fosse un biglietto da visita, mentre ho scoperto che gli inglesi, con o senza l'ombrello, viaggiano quasi sempre con poco bagaglio o niente del tutto. ([[Jacques Tati]])
*La parola «aeroporto» serve spesso per definire un prato, accanto al quale un contadino tiene una pompa di benzina mimetizzata. In alcune parti del paese è un gioco diffuso, un'occasione per gareggiare: la Caccia all'Aeroporto. ([[Richard Bach]])
*Non può essere un caso che in nessuna lingua terrestre esista l'espressione "Bello come un aeroporto". Gli aeroporti sono brutti. Alcuni sono molto brutti. Certi raggiungono un livello di bruttezza che può solo essere il risultato di uno sforzo consapevole. La bruttezza degli aeroporti dipende dal fatto che sono pieni di gente stanca e di pessimo umore che ha appena scoperto che i propri bagagli sono sbarcati a Murmansk (l'aeroporto di Murmansk è l'unico che fa eccezione a questa regola altrimenti infallibile), e gli architetti per lo più si sono sforzati di riflettere questo stato d'animo nelle loro creazioni. ([[Douglas Adams]])