Carlo Maria Martini: differenze tra le versioni

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==''Verso Gerusalemme''==
*Chi guarda con oggettività e con qualche completezza ai problemi della gente, li sente superiori alle forze umane.
*Dopo il lungo silenzio di fronte agli accusatori di ogni tipo, di fronte ai maltrattamenti e alle ingiustizie che Gesù, nel momento della morte, esce con il grido : "Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato?". È la parola di qualcuno che, avendo interiorizzato tutte le delusioni, le amarezze e i dolori del mondo, avendo sentito cadere sulla sua persona tutto il mistero della sofferenza ed avendo cercato una ragione, un senso per questo terribile mistero, trova finalmente nelle Scritture la parola chiave, il versetto che interpreta il suo vissuto.
*[[Gerusalemme]] appare non come una città che ha già raggiunto un ideale a cui tutti dovrebbero tendere, ma come il luogo in cui questo ideale è il più contrastato, è il più difficile, il più smentito dai fatti, e dove dunque l'accanimento della speranza che non cede è segno e stimolo per ogni altra città minacciata da conflitti ed inimicizie.
*Il [[bambino]] trova tutto naturale e tutto grande, tutto in qualche modo molto bello, perchè lo allarga con i suoi sogni.
*L'antitesi alla città biblica non è la campagna ma il deserto che tutto divora e tutto distrugge; dunque la scelta è o il deserto o la città.
*La Genesi collega la preghiera per [[Sodoma]], che dice quanto vada amata una città che appare perduta, con la capacità di ospitare stranieri, nei quali si ospita poi Dio stesso.
*La [[vita]] è il tema nodale di tutte le religioni, è l'anelito dell'umanità.
*Le [[città]], dunque, a partire dalla prima, sono fondante sulla paura e si difendono facendo paura, imponendosi con l'altezza delle loro muraglie e la forza delle loro guarnigioni.
*Per superare le maledizioni e le fatiche della [[città]] e per leggere dentro di essa la presenza di non poche benedizioni come pure di non poche gioie sincere, non occorre necessariamente avere davanti agli occhi una città ideale, ma almeno un ideale di città.
*Spesso la paura non si prova di fronte a un pericolo o di fronte alle urgenze, anche gravi, se prese una per una; la paura coglie e sorprende quando ci si trova di fronte alla [[città]] non nei suoi elementi singoli, così come li scomponiamo ogni giorno per riuscire a ordinare le nostre azioni in maniera efficace, ma di fronte alla città allo stato puro, massiccia, inattaccabile.
*Tutto il racconto della passione è pieno di misteri, di enigmi, di oscurità; è come un cielo in tempesta con tuoni, lampi, fulmini che spaventano.
 
==[[Incipit]] di alcune opere==