Roy Dupuis: differenze tra le versioni

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* Le persone introverse raramente parlano spontaneamente. Principalmente perché hanno bisogno di tempo per esprimere i loro pensieri. Nel mondo occidentale si apprezzano di più le persone estroverse, in ogni caso, io sono così, introverso. [[w:Maurice Richard|Maurice Richard]] era così anche lui. (dall'intervista a ''Elle Quebec'' del dicembre 2005)
* Mio padre era molto presente, era effettivamente una "presenza": quando arrivava a casa lo faceva sempre notare. Dava l'impressione di essere autoritario ma dovevamo dargli il bacio della buonanotte su entrambe le guance prima di andare a dormire, ed è stato lo stesso anche quando siamo cresciuti. Era anche un bravo atleta come Maurice. È stato lui che ci ha spinto, me e mio fratello, quando eravamo bambini a giocare ad hockey. Ci svegliava alle cinque del mattino per andare ad allenarci e raccoglieva sulla strada tutti i bambini del vicinato. Anche dopo la separazione dei miei genitori è sempre rimasto mio padre. Ha insistito su questo. (dall'intervista a ''Elle Quebec'' del dicembre 2005)
* Non sono credente. Per me credere equivale ad arrendersi è come credere ad un venditore di auto usate. Ho letto il nuovo[[Nuovo testamentoTestamento]] giusto per conoscerlo. Cristo fu un vero grande filosofo... ma questo è tutto. Trovo la vita così affascinante, questo per me è abbastanza. Fino a prova contraria gli uomini sono le uniche creature che sono consapevoli del loro posto nell'universo, questo è qualcosa, no? (dall'intervista a ''Elle Quebec'' del dicembre 2005)
* Stavo uscendo dalla droga e dall'alcol, ad eccezione di un bicchiere di Chateau d'Yquem per accompagnare il foie gras a [[capodanno]], e da una vita da rock and roll. Sono andato molto lontano, ho dovuto fare una scelta vita o morte. Ho scelto la vita e la terapia mi ha molto aiutato a capire il mio lato oscuro. Quello che non ci piace di noi stessi spesso ricopre le nostre paure. (dall'intervista a ''Elle Quebec'' del dicembre 2005)
* Non venderò mai la mia casa in Quebec. Mi piacerebbe che mio figlio, se un giorno ne avrò uno, possa sempre ritornare qui e sapere da dove viene. Nessun viaggio nel mondo può cambiare la mente degli abitanti di Abitibi. È qui che vogliono vivere, qui dove desiderano morire. (dall'intervista a ''Elle Quebec'' del dicembre 2005)