Howard Phillips Lovecraft: differenze tra le versioni

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'''Howard Phillips Lovecraft''' (1890 – 1937), scrittore, poeta, critico letterario e saggista statunitense.
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==Citazioni di Howard Phillips Lovecraft==
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*La [[verità]] non esiste e la [[vita]] come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di [[illusioni]] da cui ci lasciamo circondare. Sappiamo che esse sono il semplice risultato di accidenti o punti di vista, ma non abbiamo nulla da guadagnare ad abbatterle. E infatti, è straordinariamente insensato voler abbattere con un forcone da stalla un miraggio che non è mai esistito. Penso che all'[[uomo]] assennato convenga scegliere le fantasie che più gli aggradano e crogiolarvisi innocentemente, conscio del fatto che, siccome la [[realtà]] non esiste, non c'è niente da guadagnare e molto da perdere nel buttarle via. Ancora, non esistono fantasie preferibili ad altre, perché la misura del loro valore dipende dal rispettivo grado di adattamento alla [[mente]] che le contiene. (da ''Lettere dall'altrove'')
*Lingue ardenti di fiamma invisibile imprimono il marchio dell'[[inferno]] sulla mia anima esausta. (da ''I cari estinti'', 1924)
*Si dice che a Ulthar, oltre il fiume Skai, non si possono uccidere i gatti, e mentre guardo la bestiola accoccolata a far le fusa davanti al caminetto, non ho nessun motivo per dubitarne. Enigmatico, il [[gatto]] è affine a quelle strane cose che l'uomo non può vedere. È lo spirito dell'antico Egitto, depositario dei racconti a noi giunti dalle città dimenticate delle terre di Meroe e Ophir. È parente dei signori della giungla, erede dell'Africa oscura e feroce. La [[Sfinge]] è sua cugina, e lui parla la sua lingua; ma il gatto è più vecchio della Sfinge, e ricorda ciò che lei ha dimenticato. (da ''I gatti di Ulthar'')
*Sogno il giorno in cui usciranno dai flutti e stringeranno negli artigli immensi i resti dell'umanità insignificante, logorata dalle guerre... il giorno in cui le terre sprofonderanno e il fondo oscuro dell'oceano salirà in superficie, nel pandemonio universale.<br />La fine è vicina. Sento un rumore alla porta, come se un immenso corpo viscido vi premesse contro. Non mi troverà. Dio, ''quella mano''! La finestra! La finestra! (da ''Dagon'', 1917)
*''Non è morto ciò che può vivere in eterno, | E in strani eoni anche la morte può morire.'' (da ''La Città senza Nome'')
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*Howard Phillips Lovecraft, ''Tutti i romanzi e i racconti. Il sogno. Tutte le storie oniriche e fantastiche'', a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton, 1993. ISBN 8879832247
 
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==Voci correlate==
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