Piero Bevilacqua: differenze tra le versioni

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==''La mucca è savia''==
===[[Incipit]]===
L'inverno tra il 2000 e il 2001, con cui si è avviato il nuovo millennio, non è stata una stagione né trionfante, né magnifica, né progressiva per le popolazioni dell'Europa. Esse hanno dovuto assistere, sgomente, a un paradossale e umiliante spettacolo. Uno dei continenti più ricchi della Terra si è come immiserito di schianto: il cibo, l'alimentazione, la pratica più elementare dell'esistenza è diventata d'improvviso insicura, rischiosa. La Bse, l'[[encefalopatia spongiforme bovina]], la malattia che rende folli gli animali e li conduce a rapida morte, si è andata diffondendo come una nuova peste in tutti gli allevamenti d'Europa.
 
===Citazioni===
*Le stalle e i pollai industriali non costituiscono più dei luoghi di [[allevamento]]: sono, di fatto, degli ospedali zootecnici per la produzione di latte e carne su larga scala. Gli animali non sono infatti allevati: più precisamente essi vengono [[allevamento intensivo|intensivamente]] ingrassati in una condizione di patologia permanentemente controllata. Ormoni, vitamine, auxinici, appetizzanti, antibiotici, coloranti, antiparassitari, disinfettanti, conservanti, urea, chemioterapici sono gli ingredienti chimici quotidiani di questa industria ospedaliera della carne. Com'è possibile che da animali in permanente cura medica non si producano rischi per la salute dei loro umani consumatori? (p. XIII)
*Agli inizi del secolo scorso i polli rinchiusi in grandi pollai venivano devastati dalle malattie o morivano in massa per mancanza di moto e di luce. A lungo l'industria ha dovuto arrendersi agli imperativi della vita. Solo la scoperta e l'introduzione farmacologica delle vitamine ha permesso di superare almeno parte di quegli inconvenienti. Ma sono stati gli [[antibiotico|antibiotici]], all'indomani della seconda guerra mondiale, a consentire di trasformare i pollai in una fabbrica concentrazionaria di carne bianca e le stalle dei bovini in luogo medico di ingrassamento e di produzione massiva di latte. (pp. XIV-XV)