Beppe Fenoglio: differenze tra le versioni

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*Johnny remava malissimo, la palata sinistra incorreggibilmente più superficiale e debole della destra, col risultato che l'imbarcazione avanzava tarda e obliqua. Elda però non ci faceva caso, persa a contemplare la sponda, il parco, i viali. Disse: – Ecco [[Torino]]: il punto di partenza di noi tutti per ciò che chiamiamo vita. Per che cosa parti da Torino, tu Johnny? Ti rendi conto che sei fatto in un certo modo per cui dovrò giudicarti fallimento ogni cosa in cui riuscirai? Anche se a trent'anni sarai ordinario di cattedra di Lingua e letteratura [[inglese]]? Dovrò considerarti sempre e comunque un fallito, perché sei fatto a quel certo modo. – Dunque – aveva risposto Johnny, – dovrei morire molto giovane. – Perché sei fatto a quel certo modo, – ripeté. Allora egli fermò i remi. – E se diventassi uno scrittore? – Elda giunse le mani, poi per l'entusiasmo tanto si scosse che la barca si sbilanciò, cozzò nei macigni emergenti attorno a un pilone di Ponte Isabella, a un niente dal [[naufragio]]. (p. 21)
*Sull'acqua correvano brividi di felicità, il cielo era d'un turchino granuloso, fregiato di un'unica nube, affusolata e forte come l'ala di un arcangelo, i milioni di pietre del greto antistante l'isola cona barbagliavano come un selciato di diamanti. (p. 28)
*«A Palazzo Venezia non so, Lui non c'era, questo si sapeva. Il Re? Booh, il Re. Chi sa mai niente del Re? Il [[Papa]] invece, il Papa è sceso in mezzo al popolo, io l'ho visto di persona, Petrangeli confermalo tu, è sbarcato da una grande macchina nera, da capo a piedi vestito di bianco, le sue interminabili braccia aperte in croce. Tutti si sono inginocchiati, lo chiamavano Padre e Pastore, guardasse le rovine, gli hanno invocato pace, pace, la pace. Io e Petrangeli stavamo in divisa, ma ci siamo inginocchiati pure noi, anche una ronda coi mitra ho visto inginocchiarsi al Papa, una ronda della {{maiuscoletto|paoi}}. Che dimostrazione hanno fatta al Papa!» (p. 134)
*Disse D'Addio: – Che razza d'[[eunuchi]]. Che dovrebbero dire e fare i [[Napoli|napoletani]] che si beccano bombardamenti dalla prima notte di guerra? Lascio giudicare a voi.<br/> – Appunto. Che dovrebbero dire [[Genova]] e [[Torino]]? Ma che si credono questi romani?<br/> – Questa è bella. Le altre città vengono bombardate per quello che hanno, la {{maiuscoletto|fiat}} o il porto. [[Roma]] no, non dev'essere bombardata proprio per quello che ha: le pietracce sue.<br/> – E questo Papa? Ti risulta che nelle altre città abbiano mai invocato il Papa? Che c'entra il Papa? Ma qui il Papa è come [[Papà]], Papalino. Papalino, tu che lo puoi, fai cessare la guerra, mandaci la pace. Qui Re e [[Duce]] sono scartine, l'asso è il Papa. Il Papa come Papà.<br/> – Papalino, vedi che ce buttano 'e bombe in testa.<br/> – Bagascioni di romani.<br/> – Romani cacaioli.<br/> – Che schifo, i discendenti di [[Giulio Cesare]].<br/> – Discendenti di chi?<br/> – Abbasso il Duce!<br/> – A morte!<br/> – È ora di finirla! – intimò il ridestato Dian. senza precisare se con la guerra o il [[Fascismo|regime]] o il bordello. (pp. 134-135)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==