Ferdinando Petruccelli della Gattina: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Ogni Ungherese è l'embrione di un poeta, di un gentiluomo, d'un soldato, d'un patriotta e di un pazzo – Don Chisciotte grave, capace di tutti gli eroismi e di tutte le frivolità. ([[s:Le notti degli emigrati a Londra/Maurizio Zapolyi/II|''Maurizio Zapolyi'', II]])
*Dietro a noi, la valle della Volga e della Kama, il mondo reale; dinanzi a noi, i picchi coperti di nevi, le roccie scarne, le foreste secolari, i valloni profondi, le vette vergini, i precipizii irti, i torrenti sonori e... la [[Siberia]]: l'indefinito e l'infinito.
*L'Ungheria, questo Oriente dell'Occidente, ha la confidenza indolente degli Orientali, e lo spirito d'esame dei popoli dell'Occidente svegliato e pronto. ([[s:Le notti degli emigrati a Londra/Maurizio Zapolyi/VII|''Maurizio Zapolyi'', VII]])
*Il mio solo nemico serio oggimai era il [[Russia|russo]] officiale, od il suo cane, il Cosacco.
*L'Europa reale termina all'Oder. L'Europa al di là è piuttosto l'Oriente. L'[[Ungheria]] e la Polonia sono le primogenite di codesta Europa slava orientale, che è un pericolo, e che dev'essere una forza, e cui si tratta di costituire. L'Europa deve dunque incoraggiare la formazione dell'Ungheria quale deve essere, ed affrettare la decomposizione dell'Austria quale essa è ancora, ma senza forzare con la guerra la mano al destino. ([[s:Le notti degli emigrati a Londra/Maurizio Zapolyi/XI|''Maurizio Zapolyi'', XI]])
*Io sono poco democratico. Non disprezzo il popolo, ma amo meglio innalzarlo fino a me coll'istruzione e col lavoro che discendere fino a lui, abdicando una parte di me stesso. ([[s:Le notti degli emigrati a Londra/Il conte Giovanni Lowanowicz/V|''Il conte Giovanni Lowanowicz'', V]])
*L'Europa reale termina all'Oder. L'Europa al di là è piuttosto l'Oriente. L'[[Ungheria]] e la Polonia sono le primogenite di codesta Europa slava orientale, che è un pericolo, e che dev'essere una forza, e cui si tratta di costituire. L'Europa deve dunque incoraggiare la formazione dell'Ungheria quale deve essere, ed affrettare la decomposizione dell'Austria quale essa è ancora, ma senza forzare con la guerra la mano al destino.
*Dietro a noi, la valle della Volga e della Kama, il mondo reale; dinanzi a noi, i picchi coperti di nevi, le roccie scarne, le foreste secolari, i valloni profondi, le vette vergini, i precipizii irti, i torrenti sonori e... la [[Siberia]]: l'indefinito e l'infinito. ([[s:Le notti degli emigrati a Londra/Il conte Giovanni Lowanowicz/V|''Il conte Giovanni Lowanowicz'', V]])
*L'Ungheria, questo Oriente dell'Occidente, ha la confidenza indolente degli Orientali, e lo spirito d'esame dei popoli dell'Occidente svegliato e pronto.
*Il mio solo nemico serio oggimai era il [[Russia|russo]] officiale, od il suo cane, il Cosacco. ([[s:Le notti degli emigrati a Londra/Il conte Giovanni Lowanowicz/VII|''Il conte Giovanni Lowanowicz'', VII]])
*Ogni Ungherese è l'embrione di un poeta, di un gentiluomo, d'un soldato, d'un patriotta e di un pazzo – Don Chisciotte grave, capace di tutti gli eroismi e di tutte le frivolità.
 
==''I moribondi del Palazzo Carignano''==