Ferruccio Masini: differenze tra le versioni

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*[...] Proprio l'atteggiamento anti-classico, con cui gli opposti diventano i termini diadici di una tensione esistenziale fino ad una tragica identificazione («Dioniso contro il Crocifisso» diventerà 'Dioniso crocifisso'), costituisce lo stigma profondo di una filosofia in cui la «magia degli estremi» si risolve nella magia di una lotta a cui non è risparmiato l'orrore d'un sanguinoso campo di battaglia, di una atroce autodafé. [...] Sia in [[Jean Paul]]<ref>Il riferimento è a Jean Paul, ''Discorso di Cristo morto dall'alto dello universo, in cui si afferma che Dio non è'', in app. a F. Masini, ''Nichilismo e religione in Jean Paul'', Bari, 1974, pp. 107 ss. [Jean Paul, ''Rede des toten Christus'', in ''Werke'', a cura di N. Miller e G. Lohmann, 6 voll., München, 1959-1963, II, pp. 266-271] {{Cfr}} nota a p. 172 dell'opera.</ref> che in Nietzsche, la follia centrifuga in cui si disgrega l'edificio cosmico, la polverizzazione ontologica, la rottura di tutte le coordinate discendono dall'assenza di un centro di gravità costituito appunto da un ''Summum Ens'' (da ''Parte seconda, cap. quinto, L'autodafè del nichilismo'', p. 171)
*[...] E tuttavia è nella disciplina ritmico-musicale della danza – questo incatenamento del demone – che sembra riflettersi l'immagine stessa del «ritorno» come quella di un fluido dominio del movimento che incatena il divenire senza distruggerlo. La danza come armonia sensibile, in cui il mondo ritorna a sé con tutti i suoi esseri viventi gioiosamente restituiti al labirinto del caso, diventa in Nietzsche la prefigurazione di una esistenza nuovamente divinizzata, di una φύσις ancora piena di dèi [...] (da ''Parte terza, L'uomo che diviene'', p. 246)
*[...] {{NDR|In Nietzsche}} La malattia 'apre' le antinomie radicalizzandole, ma al tempo stesso 'dischiude' la possibilità di quel trascendimento estatico che rovescia gli opposti, l'estremo nell'estremo, l'assoluta afflizione-costrizione, la terribile ''Not'' dell'«uomo più brutto» nella ''Wende der Not'', la malattia mortale nella «superiore salute». [...] Mentre la trasfigurazione classica (si pensi al [[Lessing]] del ''Laocoonte'') svuota il tormento tragico nella compostezza del bello, in Nietzsche il volto di Dioniso «signore delle antitesi» (''Herr der Gegensätze''), irradia la sua insondabile gioia attraverso la maschera atroce di una sofferenza indicibile. (da ''Parte quarta , cap. I, Saggiare, tentare, provocare. Nietzsche e Th. Mann'', pp. 305-306)
*La conversione, sia pure mitica, delle contraddizioni non mira, in realtà, ad eliminarle o a mascherarle: la regressione può essere una fuga dal sociale, ma può anche costituire il sintomo di una radicalizzazione delle contraddizioni che non possono essere più in alcun modo dissimulate o esorcizzate. Il rifiuto dell'umanesimo come cardine di un mondo di valori consacrato dal potere borghese ha nella sua intima sostanza, questo significato. «Il caos non si lascia truccare» ed è proprio il motivo dell'inesorabilità del caos a legare strettamente Nietzsche all'[[Espressionismo]]. (da ''Parte quarta, cap. II, L'uomo senza contenuto. Nietzsche e l'espressionismo''. p. 319)
 
 
==Note==