Friedrich Georg Jünger: differenze tra le versioni

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*[[Tempo|Tempi]] di crisi sono tutti quei tempi di cui abbiamo coscienza in quanto tempo.<ref name=attr/> (''Mantra 3'', p. 24)
*In una [[testa]] buona lavorano più levatrici.<ref name=attr/> (''Mantra 7'', p. 28)
*C'è un [[record]] per le trivellazioni nel minor tempo possibile. Più difficile fare di tre zolle uno strato di ''humus''.<ref name=attr/> (''Mantra 4'', p. 39)
*Non si pecca con il [[sesso]] ma contro di esso.<ref name=attr/> (''Mantra 13'', p. 50)
 
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==''La perfezione della tecnica''==
*L'infallibile caratteristica della [[ricchezza]] è che, come il [[Nilo]], distribuisce il superfluo. È l'aspetto regale dell'uomo percorso da vene d'oro. Ma gli uomini nati solo per il consumo, i semplici consumatori, non creeranno mai ricchezza. (''cap. III'', p. 27)
*Ogni forma di razionalizzazione è la conseguenza di una carenza. laLa costruzione e la strutturazione dell'apparato tecnico non sono solo il risultato di un anelito di potenza della tecnica, ma anche la conseguenza di una condizione di bisogno. Perciò la condizione umana correlata alla nostra tecnica è il pauperismo che non si vince con sforzi tecnici [...]. (''cap. III'', p. 29)
*L'[[uso]] senza cura è rapina. (''cap. VII'', p. 49)
*Un esametro omerico o un'ode di [[Pindaro]] non sono meno esatti di un qualsiasi rapporto causale o di una formula matematica. Questa precisione ritmica e numerica, è solo diversa, superiore rispetto a quella matematica e che non sia calcolabile non è motivo sufficiente per considerarla meno affidabile di una qualsiasi misurazione quantistica. (''cap. XIV'', p. 80)
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*Che cosa vuol dire concepire ogni urto ogni spinta, e quindi l'intera catena di cause e di effetti come funzione? E a cosa mira questo concetto che descrive ormai solo una relazione di processi in movimento? In esso si nasconde un percorso la cui crudeltà pochi conoscono. Si tratta di una delle scoperte più fredde del pensiero razionale, che guida il progresso tecnico e cerca di subordinare ai suoi fini la teoria della conoscenza. Ogni funzionalismo è strumentalismo, un pensiero strumentale applicato all'uomo. Pensare funzionalmente significa solo assoggettare l'uomo a un sistema di funzioni, e trasformarlo in un sistema di funzioni. (''cap. XXIV'' pp. 122-123)
*Là dove si entra in contatto con il popolo, non vi sarà traccia di ideologia. E con la stessa certezza affermiamo che là dove c'è la massa, vi deve essere un'[[ideologia]]. La massa ne ha bisogno e tanto più la tecnica si avvicina alla perfezione, tanto più diventa necessaria. Lo è già, perché la macchina e l'organizzazione non bastano, in quanto non rafforzano l'uomo, non gli danno il conforto di cui ha costantemente bisogno. (''cap. XXXVI'', p. 173)
*La [[radio]] e il [[cinema]] sono tra quei grandi automi che sempre più si occupano di dilettare le masse. (''cap. XLI'', p. 192)
*Incontriamo spesso l'idea che le sofferenze e i sacrifici accettati per il progresso tecnico, alla fine verranno ricompensati. Tuttavia simili teorie di soddisfazione, proprie dell'homo ”religiosua”"religiosua", non hanno niente a che fare con la [[tecnica]]. Non l'inizio ma la fine porta il peso. (''cap. XLIII'', p. 200)
*Poiché il potenziale tecnico decide dell'attualità in caso di guerra, a ben guardare esso non è altro che armamento. Ora il progresso tecnico si strappa quella maschera economica che portava agli inizi dell'organizzazione tecnica. Il processo lavorativo tecnico diventa d'armamento, sempre più chiaramente indirizzato alla guerra. (''cap. XLIII'', p. 203)
*Pensare socialmente oggi significa solo tenere alta la fede nell'apparato e nell'organizzazione. È la genuflessione che l'uomo compie davanti all'ideologia del progresso tecnico. (''cap. XLIV''), p. 207
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*Secondo i Greci i [[gioco|giochi]] di fortuna erano nelle mani di Hermes; da lui dipendeva la vincita o la perdita. Peraltro da quale altro dio potevano dipendere? Possiamo anche dire, per rimanere nel mito, che Tyche e Ananke sono una cosa sola che si separa nel gioco perché l'una muove verso il vincitore l'altra verso il perdente. Il vincitore non vuol accettare che Tyche è anche Ananke e il perdente non riconoscerà in Ananke Tyche. (da ''Giochi di carte'', p. 51)
*Le [[distanza|distanze]] sono qualcosa di vivente, e una loro infrazione incide profondamente nella vita. Le distanze ci fanno capire che non finiamo dove l'epidermide stabilisce i confini del corpo. (da ''Rappresentazione di sé o dell'altro'', p. 89)
*Che il [[record]] non sia una peculiarità del gioco è evidente già dal fatto che record si possono stabilire anche per le prestazioni lavorative o altre prestazioni in genere. Giochi che prevedono autentici record sono quelli olimpici che molto inesattamente sono così detti se non altro perché si sono allontanati molto dall' Olimpo. (da ''Record'', p. 150-151)
*La bambola nella vetrina di un negozio di giocattoli non è ancora un [[giocattolo]] e non lo diventerà mai, se non tra le braccia di un bambino. Una merce non è mai un giocattolo, e un giocattolo non è mai una merce. (da ''Giocattolo'', p. 157)
*La via degli [[dei]] verso gli uomini è un riportare al giusto ciò che è folle e un far diventare folle ciò che è giusto. (da ''Amore e gioco'', p. 180)
 
 
==Note==
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*Friedrich Georg Jünger, ''La perfezione della tecnica'', prefazione di Marino Freschi, traduzione dal tedesco di Matilde de Pasquale, Edizioni Settimo Sigillo, Roma, 2000.
*Friedrich Georg Jünger, ''Miti e mitologia'', in ''I Quaderni di Avallon, Il potere del mito'', pp. 49-67, traduzione dal tedesco di Cristina Ferrari. Editore Il Cerchio, Rimini, 1991.
*Friedrich Georg Jünger, ''Saggio sul gioco. Una chiave per comprenderlo'', introduzione di Marino Freschi, a cura di Matilde de Pasquale, traduzione dal tedesco di Matilde de Pasquale, Ideazione Editrice, Roma, 2004. ISBN 8886812612.
 
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