Walter Bonatti: differenze tra le versioni

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*Gli piacevano tutti gli animali, anche gli insetti. Nella nostra casa in Valtellina lo sorpresi a rianimare una piccola lucertola. Rimasi a guardarlo in silenzio, incredula. La teneva tra le labbra, soffiava e ne schiacciava il torace con delicatezza. Respirazione bocca a bocca. Lei era come morta, era finita nel secchio della cenere che tenevamo appeso a uno spigolo in pietra della casa. Dopo un po' la sua coda cominciò a arcuarsi, poi mosse le zampette. Insomma, tornò alla vita. ([[Rossana Podestà]])
*La Valtellina ha due formidabili guardiani, per chi la imbocca dal lago di Como. Da una parte, il forte secentesco di Fuentes coperto di vegetazione, solitario relitto del dominio spagnolo a Milano e ultimo cattolicissimo avamposto verso il mondo protestante dei Grigioni. Dall'altra, Walter Bonatti, classe 1930, forse il più grande alpinista del mondo, che ha casa quassù.<br />Per costruirsi il suo rifugio, Bonatti si è spaccato letteralmente la schiena trasportando enormi massi di granito. ([[Paolo Rumiz]])
*Io credo che la nitidezza che c'è in alta quota chiunque è andato in montagna l'ha ben presente, quanto tu vedi che il profilo della roccia e il cielo azzurro dietro sono smaglianti e inequivocabili. Ecco, quella nitidezza è quello che lascia Walter. È bello perché è luce. ([[Michele Serra]])
 
==Note==