Jonathan Safran Foer: differenze tra le versioni

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{{int|''[http://cultura.panorama.it/libri/Intervista-a-Jonathan-Safran-Foer-Vorreste-fare-la-fine-del-pollo «Vorreste fare la fine del pollo?»]''|Dall'intervista di Silvia Tomasi, ''Panorama.it'', 8 marzo 2010}}
*Negli [[allevamento|allevamenti]] dove mi sono infilato di nascosto con militanti animalisti la decenza non c'era: dentro a capannoni con luci abbacinanti c'erano polli chiusi a chiave, in gabbie dove consumano la loro vita in uno spazio non più grande di un foglio A4, resi folli, beccati, ridotti ad un ammasso, deformi e piagati, e le stie impilate fino a dieci piani di altezza, tutto in un fetore… queste io le ritengo non solo condizioni inumane, ma "inanimali".
*Non serve né un filosofo, né un religioso per capire quanto soffrano gli [[animale|animali]]. Basta esser uomini per capire cosa capita in quei luoghi.
*Se scrivere un buon articolo è, come si dice, cavarsi un dente, scrivere un [[romanzo]] è cavarsi un dente infilato nel pene. E ''[[#Se niente importa|Eating Animals]]'' è un molare molto politico. Basta decidere cosa mettere nel carrello al supermercato o che piatto chiedere al ristorante. Non c'è un'azione più politica di questa.
 
==''Ogni cosa è illuminata''==
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==== ''Parole / Significato'' ====
*Chiedersi «che cos'è un [[animale]]?» – o, aggiungerei, leggere a un bambino la storia di un cane o difendere i diritti degli animali – vuol dire andare inevitabilmente a toccare la nostra interpretazione di ciò che significa essere noi e non loro.<ref>Recenti ricerche interdisciplinari nel campo delle scienze umane hanno riscontrato una strabiliante quantità di modi in cui la nostra interazione con gli animali riflette o plasma la nostra [[conoscere se stessi|comprensione di noi stessi]]. (nota dell'autore, p. 296)</ref> Vuol dire chiedersi: «che cos'è un essere umano?» (p. 54)
*In media la pesca a strascico dei [[gamberetto|gamberetti]] porta a gettare fuoribordo l'ottanta-novanta per cento del pescato, morto o morente, in quanto cattura secondaria. (Molte di queste prede accessorie sono specie in pericolo.) I gamberetti sono solo il due per cento in peso del mercato ittico globale, ma la pesca a strascico dei gamberetti produce il trentatré per cento delle prede accessorie globali. Noi tendiamo a non pensarci perché tendiamo a non saperlo. Cosa succederebbe se ci fosse un'etichetta, sul nostro cibo, che ci informa di quanti animali sono stati uccisi per portare quell'ambito crostaceo nel nostro piatto? Così, nel caso dei gamberetti pescati a strascico in Indonesia, per esempio, l'etichetta potrebbe recitare: {{maiuscoletto|per ogni chilo di questi gamberetti sono stati uccisi e ributtati in mare 24 kg di altri animali marini}}. (pp. 57-58)
*Immagina che ti servano un piatto di [[sushi]]. Ma che contenga anche tutti gli animali che sono stati uccisi per servirti quel sushi. Forse ci vorrebbe un piatto di un metro e mezzo di diametro. (p. 58)