Friedrich Georg Jünger: differenze tra le versioni

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*È un bene per l'uomo sentire che tutto è inizio, che ovunque vi è abbondanza di semi e di germogli come in un bosco in fiore, che tutte le cose dal più profondo proclamano un magnifico ''sum ut fiam'', che fa da garante per una vita conquistata di nuovo e di nuovo sempre da conquistare. (p. 57)
*{{NDR|Le testimonianze di chi ha combattuto consapevole di non essere in grado di adempiere questo compito.}} [...] mostrano in quale misura il colpo sia andato in profondità, un colpo che in questo caso si è spinto fin nel cuore della vita. Anche di fronte a divergenze di pensiero e di esperienza in quelle testimonianze è presente qualcosa di comune e si delinea come una coscienza unitaria. Qui cessa ogni inganno, per quanto tutto rimanga nel flusso e si trovi nell'ambito dell'intuizione. Ciò che viene vissuto è il crollo totale dell'individualismo, la bancarotta assoluta del pensiero umanitario. (p. 58-59)
 
==''La perfezione della tecnica''==
*L'infallibile caratteristica della [[ricchezza]] è che, come il [[Nilo]], distribuisce il superfluo. È l'aspetto regale dell'uomo percorso da vene d'oro. Ma gli uomini nati solo per il consumo, i semplici consumatori, non creeranno mai ricchezza. (''cap. III'', p. 27)
*Ogni forma di razionalizzazione è la conseguenza di una carenza. la costruzione e la strutturazione dell'apparato tecnico non sono solo il risultato di un anelito di potenza della tecnica, ma anche la conseguenza di una condizione di bisogno. Perciò la condizione umana correlata alla nostra tecnica è il pauperismo che non si vince con sforzi tecnici [...] (''cap.III'', p. 29)
*L''[[uso]] senza cura è rapina. (''cap. VII'', p. 49)
*Un esametro omerico o un'ode di [[Pindaro]] non sono meno esatti di un qualsiasi rapporto causale o di una formula matematica. Questa precisione ritmica e numerica, è solo diversa, superiore rispetto a quella matematica e che non sia calcolabile non è motivo sufficiente per considerarla meno affidabile di una qualsiasi misurazione quantistica. (''cap. XIV'', p. 80)
*La ''[[natura]] naturans'' risponde al pensiero sterile che produce solo deserto, distruggendo ed umiliando l'uomo stesso, imprimendogli tratti indelebili di volgarità. Il pensiero che si esaurisce nei progetti di sfruttamento è connotato fisiognomicamente. (''cap. XVIII'', p. 99)
*Che cosa vuol dire concepire ogni urto ogni spinta, e quindi l'intera catena di cause e di effetti come funzione? E a cosa mira questo concetto che descrive ormai solo una relazione di processi in movimento? In esso si nasconde un percorso la cui crudeltà pochi conoscono. Si tratta di una delle scoperte più fredde del pensiero razionale, che guida il progresso tecnico e cerca di subordinare ai suoi fini la teoria della conoscenza. Ogni funzionalismo è strumentalismo, un pensiero strumentale applicato all'uomo. Pensare funzionalmente significa solo assoggettare l'uomo a un sistema di funzioni, e trasformarlo in un sistema di funzioni. (''cap. XXIV'' pp. 122-123)
*Là dove si entra in contatto con il popolo, non vi sarà traccia di ideologia. E con la stessa certezza affermiamo che là dove c'è la massa, vi deve essere un'[[ideologia]]. La massa ne ha bisogno e tanto più la tecnica si avvicina alla perfezione, tanto più diventa necessaria. Lo è già, perché la macchina e l'organizzazione non bastano, in quanto non rafforzano l'uomo, non gli danno il conforto di cui ha costantemente bisogno. (''cap. XXXVI'', p. 173)
*La [[radio]] e il [[cinema]] sono tra quei grandi automi che sempre più si occupano di dilettare le masse. ''cap. XLI'', p. 192)
*Incontriamo spesso l'idea che le sofferenze e i sacrifici accettati per il progresso tecnico, alla fine verranno ricompensati. Tuttavia simili teorie di soddisfazione, proprie dell'homo ”religiosua”, non hanno niente a che fare con la [[tecnica]]. Non l'inizio ma la fine porta il peso. (''cap. XLIII'', p. 200)
*Poiché il potenziale tecnico decide dell'attualità in caso di guerra, a ben guardare esso non è altro che armamento. Ora il progresso tecnico si strappa quella maschera economica che portava agli inizi dell'organizzazione tecnica. Il processo lavorativo tecnico diventa d'armamento, sempre più chiaramente indirizzato alla guerra. (''cap. XLIII'', p. 203)
*Pensare socialmente oggi significa solo tenere alta la fede nell'apparato e nell'organizzazione. È la genuflessione che l'uomo compie davanti all'ideologia del progresso tecnico. (''cap. XLIV''), p. 207
 
 
==''Miti e mitologia''==
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*Ernst Jünger e Klaus Ulrich Leistikov, ''Mantrana. Un gioco'', prefazione e cura di Michele Cometa, De Martinis & C. Editori, Catania, 1995. ISBN 8880140175
*Friedrich Georg Jünger, Ernst Jünger, ''Guerra e guerrieri.Discorso di Verdun '', a cura e con un saggio di Maurizio Guerri. Mimesis Edizioni, (Milano-Udine) ISBN 9788857509778.
*Friedrich Georg Jünger, ''La perfezione della tecnica'', prefazione di Marino Freschi, traduzione dal tedesco di Matilde de Pasquale, Edizioni Settimo Sigillo, Roma, 2000.
*Friedrich Georg Jünger, ''Miti e mitologia'', in ''I Quaderni di Avallon, Il potere del mito'', pp. 49-67, traduzione dal tedesco di Cristina Ferrari. Editore Il Cerchio, Rimini, 1991.