Konrad Lorenz: differenze tra le versioni

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*[...] il cosiddetto «troppo umano» è quasi sempre un «''pre-umano''», qualcosa quindi che è comune a noi e agli animali superiori. (p. 70)
*Contro il pregiudizio che nel mondo animale predomini l'elemento «bestiale», cioè grossolanamente sensuale, dell'amore e del matrimonio, devo far notare che, proprio fra quegli animali per cui l'amore e il matrimonio hanno una funzione importante, il fidanzamento precede quasi sempre di molto l'accoppiamento fisico. (p. 71)
*[...] trovo che comunque non è sportivo servirsi di un anello magico nei rapporti con gli animali: anche senza ricorrere alla magia le creature viventi ci raccontano le storie più belle, cioè quelle vere. E in [[natura]] la [[verità]] è sempre assai più bella di tutto ciò che i nostri [[poeta|poeti]], gli unici autentici maghi, possono anche soltanto immaginare.<br />Non è affatto strano che si possa comprendere il «vocabolario» di alcune specie animali; noi possiamo anche parlare ''agli'' animali, per lo meno nell'àmbito dei nostri mezzi fisici di espressione, e nella misura in cui, dal canto loro, gli animali son disposti a prendere contatto con noi. (pp. 93-94)
*Io mi sento molto seriamente impegnato a risvegliare in quanti più uomini possibile una profonda comprensione e venerazione per le meraviglie della natura, e aspiro fanaticamente a farmi dei proseliti. (p. 148)
*{{NDR|Sull'inibizione che impedisce a un lupo di azzannare un suo simile che gli mostra la gola}} Devo tuttavia confessare che, nel mio sentimentalismo, sono profondamente commosso e ammirato di fronte a quel lupo che ''non può'' azzannare la gola dell'avversario, e ancor di più di fronte all'altro animale, che conta proprio su questa sua reazione! Un animale che affida la propria vita alla correttezza cavalleresca di un altro animale! C'è proprio qualcosa da imparare anche per noi uomini! Io per lo meno ne ho tratto una nuova e più profonda comprensione di un meraviglioso detto del Vangelo che spesso viene frainteso, e che finora aveva suscitato in me solo una forte resistenza istintiva: «Se qualcuno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra...». L'illuminazione mi è venuta da un lupo: non per ricevere un altro schiaffo devi offrire al nemico l'altra guancia, no, devi offrirgliela proprio per impedirgli di dartelo! (pp. 173-174)