Galileo Galilei: differenze tra le versioni

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aggiunta citazione di Robert Musil
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*Io sono convinto che il conflitto fra la Chiesa e Galileo (o Copernico) non fosse inevitabile; che esso non rientrasse nella natura di un conflitto fatale fra opposte filosofie dell'esistenza che prima o poi si sarebbe verificato, ma piuttosto {{NDR|si sia trattato di}} uno scontro di temperamenti individuali aggravato da coincidenze sfortunate. In altre parole, io credo che l'idea che il processo a Galileo sia stato una specie di tragedia greca, una resa dei conti fra ''cieca fede'' e ''illuminata ragione'' sia un errore di ingenuità. ([[Arthur Koestler]])
*La Bibbia dice che non gira, e i vecchi sapientoni ne danno mille prove. Domineddio l'agguanta per gli orecchi e le dice: sta' ferma! Eppur si muove. ([[Bertolt Brecht]])
*La Chiesa cattolica ha commesso un grave errore limitandosi a minacciare di morte e a costringere all'abiura un uomo simile, invece di ammazzarlo senza tanti complimenti: perché dal modo suo e degli spiriti a lui affini di vedere le cose avrebbero poi tratto origine [...] gli orari ferroviari, le macchine utensili, la psicologia fisiologica e l'attuale corruzione morale cui la Chiesa stessa non riesce più a far fronte. Probabilmente ha commesso questo errore per troppa accortezza, perché Galilei non era soltanto lo scopritore della legge della caduta dei gravi e del moto della terra, ma anche un inventore al quale si interessava, come si direbbe oggi, il grande capitale. ([[Robert Musil]])
*Lo studio del testo dell'abiura di Galileo dovrebbe farsi con l'adeguata attenzione in tutte le sedi d'insegnamento del pianeta, qualunque sia la religione dominante, non tanto per confermare quella che oggi è ormai un'ovvietà per tutti, che il Sole sta fermo e la Terra gli si muove intorno, ma come metodo per prevenire l'insorgere di superstizioni, lavaggi del cervello, idee preconcette e attentati vari contro l'intelligenza e il senso comune. ([[José Saramago]])
*Ma esisteva una potente corporazione di uomini la cui ostilità a Galileo non venne mai meno: gli aristotelici delle università. L'inerzia della mente umana e la sua resistenza all'innovazione sono ampiamente dimostrate non solo, come ci si potrebbe aspettare, dalla parte della massa ignorante – che viene facilmente influenzata una volta che se ne è colpita l'immaginazione – ma presso i professionisti dotati di interessi costituiti nella tradizione e nel monopolio del sapere. L'innovazione costituisce una duplice minaccia per le mediocrità accademiche: essa mette in pericolo la loro oracolare autorità ed evoca la profonda paura che il loro completo edificio intellettuale, laboriosamente costruito, possa crollare. ([[Arthur Koestler]])