Leonardo da Vinci: differenze tra le versioni

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*Un [[vaso]] rotto crudo si può riformare, ma il cotto no. (''Codice Trivulziano'', 38)
*Uscirà dalla terra animali vestiti di tenebre, i quali, con maravigliosi assalti, assaliranno l'umana generazione, e quella da feroci morsi fia, con fusion di sangue, da essi divorata. (''Codice I'', 63) <!--(p. 65)-->
 
==''Favole''==
*La formica trovato uno grano di miglio, il grano sentendosi preso da quella gridò: «Se mi fai tanto piacere di lasciarmi fruire il mio desiderio del nascere, io ti renderò cento me medesimi.» E così fu fatto. (''La formica e il seme di miglio'')
*Lo [[specchio]] si groria forte tenendo dentro a sé specchiata la regina e, partita quella, lo specchio riman vile. (''Lo specchio e la regina'')
*Vedendo il [[castagna|castagno]] l'uomo sopra il [[fico]], il quale piegava inverso sé i sua rami, e di quelli ispiccava i maturi frutti, e quali metteva nell'aperta bocca disfacendoli e disertandoli coi duri denti, crollando i lunghi rami e con temultevole mormorio disse: «O fico, quanto se' tu men di me obrigato alla natura! Vedi come in me ordinò serrati i mia dolci figlioli, prima vestiti di sottile camicia, sopra la quale è posta la dura e foderata pelle, e non contentandosi di tanto beneficarmi, ch'ell'ha fatto loro la forte abitazione, e sopra quella fondò acute e folte spine, a ciò che le mani dell'homo non mi possino nuocere.» Allora il fico cominciò insieme co' sua figlioli a ridere, e ferme le risa, disse: «Conosci l'omo essere di tale ingegno, che lui ti sappi colle pertiche e pietre e sterpi, tratti infra i tua rami, farti povero de' tua frutti, e quelli caduti, peste co' piedi e co' sassi, in modo ch'e frutti tua escino stracciati e storpiati fora dell'armata casa; e io sono con diligenza tocco dalle mani, e non come te da bastoni e da sassi.» (''Il castagno e il fico'')
 
==''Bestiario'' o ''Le allegorie''==
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*Questo dov'è più luce, più si fa orbo, e, come più guarda il sole, più s'accieca. Pel vizio, che non po' stare dov'è la virtù. (''[[Pipistrello|Palpistrello]]''; 1979, p. 65)
*Questa si trasmuta di femmina in maschio, e dimentica il primo sesso, e fura per invidia l'ova all'altre, ma i nati seguitano la vera madre. (''[[Pernice]]''; 1979, p. 65)
 
==''Favole''==
*La formica trovato uno grano di miglio, il grano sentendosi preso da quella gridò: «Se mi fai tanto piacere di lasciarmi fruire il mio desiderio del nascere, io ti renderò cento me medesimi.» E così fu fatto. (''La formica e il seme di miglio'')
*Lo [[specchio]] si groria forte tenendo dentro a sé specchiata la regina e, partita quella, lo specchio riman vile. (''Lo specchio e la regina'')
*Vedendo il [[castagna|castagno]] l'uomo sopra il [[fico]], il quale piegava inverso sé i sua rami, e di quelli ispiccava i maturi frutti, e quali metteva nell'aperta bocca disfacendoli e disertandoli coi duri denti, crollando i lunghi rami e con temultevole mormorio disse: «O fico, quanto se' tu men di me obrigato alla natura! Vedi come in me ordinò serrati i mia dolci figlioli, prima vestiti di sottile camicia, sopra la quale è posta la dura e foderata pelle, e non contentandosi di tanto beneficarmi, ch'ell'ha fatto loro la forte abitazione, e sopra quella fondò acute e folte spine, a ciò che le mani dell'homo non mi possino nuocere.» Allora il fico cominciò insieme co' sua figlioli a ridere, e ferme le risa, disse: «Conosci l'omo essere di tale ingegno, che lui ti sappi colle pertiche e pietre e sterpi, tratti infra i tua rami, farti povero de' tua frutti, e quelli caduti, peste co' piedi e co' sassi, in modo ch'e frutti tua escino stracciati e storpiati fora dell'armata casa; e io sono con diligenza tocco dalle mani, e non come te da bastoni e da sassi.» (''Il castagno e il fico'')
 
==''Le facezie''==
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==Bibliografia==
*Leonardo da Vinci, ''Aforismi, novelle e profezie'', Tascabili Economici Newton, Roma, 1993. ISBN 88-7983-290-5
*Leonardo da Vinci, ''Bestiario'', in ''Scritti letterari'', a cura di Augusto Marinoni, BUR, Milano, 2012. ISBN 978-88-58-63198-0
*Leonardo da Vinci, ''Favole'', in ''Scritti letterari'', a cura di Augusto Marinoni, BUR, Milano, 2005.
*Leonardo da Vinci, ''Le allegorie'', in ''Frammenti letterari e filosofici'', a cura di Edmondo Solmi, Giunti Barbèra, Firenze, 1979.
*Leonardo da Vinci, ''Le facezie'', in ''Frammenti letterari e filosofici'', a cura di Edmondo Solmi, Giunti Barbèra, Firenze, 1979.
*Leonardo da Vinci, ''Scritti scelti'', UTET, Torino, 2013. ISBN 978-88-418-8926-8 ([http://books.google.it/books?id=Xk6kW8Wpmo8C&pg=PT0 Anteprima su Google Libri])
*Leonardo da Vinci, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/l/leonardo/trattato_della_pittura/pdf/tratta_p.pdf Trattato della pittura]'', Carabba editore, 1947.