Marino Moretti: differenze tra le versioni

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*''Il pontefice appare alla finestra | da cui pende l'arazzo con le chiavi. | Così alto, distante, | dopo i canti e la messa, | con la sua voce stessa, | ma un po' arrocata dall'altoparlante, | dice: "La scena fugace del tempo", | e fa un gesto più vivo.'' (da ''La finestra'', in ''L'ultima estate'', Mondadori, Milano, 1969, pp. 192-193, vv. 14-21)
*Molti dei nostri affermano, anche in giornali non comunisti, che le persecuzioni contro gli ebrei in Russia sono una sacrosanta difesa contro i tradimenti del nazionalismo sionista. (da ''Dopo Buchenwald'', in ''Racconti scelti'', Mondadori, Milano, 1967, p. 261)
*Ora erano penetrati in me certi bacilli che diremo dell'ignoranza, della volgarità, della liberalità, della democrazia sciamannata; ed è forse perciò, se non anche per il ricordo del più infelice e tetro de' miei congiunti, ch'io dovevo poi preferire nella vita la gente indotta, la cara [[superstizione]]. (da ''Il tempo felice: ricordi d'infanzia e d'altre stagioni'', Treves, Milano, 1929, p. 46)
*''Quando l'[[anima]] è stanca e troppo sola | il [[cuore|cuor]] non basta a farle compagnia, | si tornerrebbe discoli per via, | si tornerebbe scolaretti a scuola''. (da Poesie scritte col lapis, ''La signora Lalla'')
*Rammenti la domenica di qualche anno fa quando s'era insieme a Roma, in Piazza San Pietro, e vedemmo apparire il Papa alla finestra? A me fece una grande impressione, specie quando disse una frase molto bella: "la scena fugace del tempo" che non dimenticai e ripetei due o tre anni dopo in una poesia intitolata "La finestra".<ref>Citato in ''Carteggio Moretti-Palazzeschi vol. IV, 1963-1974'', Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2001, p. 386.</ref>