Indro Montanelli e Marco Nozza: differenze tra le versioni

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*Essa {{NDR|[[Anita Garibaldi|Anita]]}} non era il guerriero personaggio che l'agiografia risorgimentale ha dipinto. Era soltanto una donna coraggiosissima accanto al suo uomo, e capace di seguirlo in tutti i rischi e repentagli, ma sempre impaurita di perderlo. Nelle battaglie, salutava alzando la mano le granate che la sfioravano, ma se non vedeva più il suo José perdeva la testa. (cap. VII, p. 123)
*{{NDR|Anita}} Non capì mai gl'ideali del suo José, ma li condivise sempre sino in fondo, fino a morirne, ritenendoli sacrosanti solo perché lui li considerava tali. Era gelosa, e il suo carattere ridiventava protervo quando José si distraeva dai doveri coniugali. Ma subito dopo tornava ad addolcirsi. Non ebbe mai ambizioni né intellettuali né mondane. Accettò la propria ignoranza come una condizione irreversibile, e anche quando José diventò un personaggio importante e famoso, rimase una donna modesta, senza pretese, neanche materiali, contenta di vivere nell'ombra di lui. (cap. VII, pp. 123-124)
*Nella storia sudamericana, [[Juan Manuel de Rosas|Rosas]] è forse destinato a restare come il tipo più compiuto del ''caudillo''. Sebbene fosse di una famiglia di origine asturiana, sembrava un nordico [...]. Suo padre lo aveva cacciato di casa e lui se ne andò a vivere nella ''pampa'' coi ''gauchos''. Da loro allievo diventò loro maestro, li arruolò in una delle tante rivoluzioni che misero a soqquadro il paese, e si fece proclamare generale. Per disfarsi di lui, i suoi alleati lo mandarono a domare una ribellione di indi. Rosas venne, vide, vinse e si proclamò dittatore promulgando un manifesto che, per il suo enfatico linguaggio, fece ridere tutta [[Buenos Aires]]. Rosas prese i primi dieci che ridevano e li fece fucilare. Buenos Aires smise di ridere.<br />Molto prima di [[Stalin]] fu lui a inventare il "culto della personalità". (cap. VII, pp. 126-127)
*Questo padrone assoluto aveva tuttavia a sua volta un padrone: sua moglie [[Encarnación Ezcurra]]. Era stata lei a organizzargli la ''revolución de los restauradores'' che lo aveva condotto al potere. Era stata lei che aveva rovesciato il governo [[Juan Ramón Balcarce|Balcarce]]. Era lei che assumeva le redini del comando durante le assenze del marito e reprimeva i complotti con la ''Mashorca''. Amava il dittatore d'un amore frenetico e dispotico e spesso ne faceva sopprimere i nemici senza neanche dirglielo. Fu insomma il modello a cui un secolo più tardi si sarebbe ispirata [[Eva Perón]]. (cap. VII, p. 127)
*L'[[Francesco Anzani|Anzani]] era un bel tipo di cavaliere della rivoluzione, ma serio, positivo e autorevole. (cap. VII, p. 129)
*Era un tipo autorevole, l'Anzani, che metteva soggezione con quel suo viso aggrondato che pochi avevano visto ridere. (cap. VII, p. 130)