Gabriel García Márquez: differenze tra le versioni

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*L'interpretazione della nostra realtà con schemi che non ci appartengono contribuisce soltanto a renderci sempre più sconosciuti, sempre meno liberi, sempre più solitari.<ref>Dal discorso ''[http://www.ciudadseva.com/textos/otros/la_soledad_de_america_latina.htm La solitudine dell'America Latina]'' durante la cerimonia di consegna del premio nobel, 8 dicembre 1982; in ''[http://www.ilpost.it/2014/04/17/solitudine-dellamerica-latina-marquez/ La solitudine dell'America Latina]'', ''IlPost.it'', 17 aprile 2014.</ref>
*La [[vita]] non è quella che si è vissuta, ma quella che si [[ricordo|ricorda]] e come la si ricorda per raccontarla.<ref>Da ''Vivere per raccontarla''.</ref>
*Stavamo passando l'estate nell'isola di Pantelleria, all'estremo sud della Sicilia, e non credo che esista al mondo un luogo più consono per pensare alla Luna.<br /> Ricordo come in un sogno le pianure interminabili di roccia vulcanica, il mare immobile, la casa dipinta a calce fin negli scalini, dalle cui finestre si vedevano nella notte senza vento i fasci luminosi dei fari dell'Africa. Esplorando i fondali addormentati intorno all'isola [...] avevamo recuperato un'anfora con ghirlande pietrificate che dentro aveva ancora i residui di un vino immemore corroso dagli anni, e avevamo fatto il bagno in una gora fumante le cui acque erano così dense che si poteva quasi camminarvi sopra.<br /> Io pensavo con una certa nostalgia premonitrice che così doveva essere la Luna. Ma lo sbarco di Armstrong aumentò il mio orgoglio patriottico: Pantelleria era meglio.<ref>Da ''Venticinquemila milioni di chilometri quadrati senza un solo fiore'' in ''Taccuino di cinque anni'', traduzione di Angelo Morino, Edizioni Mondadori, 2010, [https://books.google.it/books?id=eV8l17yx58wC&pg=PT57 p. 57]. ISBN 8852016015</ref>
*Osservò all'improvviso che la sua bellezza si era disfatta e che ora gli faceva male fisicamente come un tumore o come un cancro. Sì, bisognava abbandonare la bellezza in un luogo qualunque; all'angolo di una strada, in un cantuccio suburbano. o abbandonarla nel guardaroba di un ristorante di seconda classe come un vecchio cappotto inservibile.<ref>Da ''Occhi di cane azzurro''.</ref>
*Preferiamo una tomba in [[Colombia]] che una cella negli [[Stati Uniti]].<ref>Da ''Notizia di un sequestro'', p. 29.</ref>
*Stavamo passando l'estate nell'[[isola di Pantelleria]], all'estremo sud della Sicilia, e non credo che esista al mondo un luogo più consono per pensare alla Luna.<br /> Ricordo come in un sogno le pianure interminabili di roccia vulcanica, il mare immobile, la casa dipinta a calce fin negli scalini, dalle cui finestre si vedevano nella notte senza vento i fasci luminosi dei fari dell'Africa. Esplorando i fondali addormentati intorno all'isola [...] avevamo recuperato un'anfora con ghirlande pietrificate che dentro aveva ancora i residui di un vino immemore corroso dagli anni, e avevamo fatto il bagno in una gora fumante le cui acque erano così dense che si poteva quasi camminarvi sopra.<br /> Io pensavo con una certa nostalgia premonitrice che così doveva essere la Luna. Ma lo sbarco di Armstrong aumentò il mio orgoglio patriottico: Pantelleria era meglio.<ref>Da ''Venticinquemila milioni di chilometri quadrati senza un solo fiore'' in ''Taccuino di cinque anni'', traduzione di Angelo Morino, Edizioni Mondadori, 2010, [https://books.google.it/books?id=eV8l17yx58wC&pg=PT57 p. 57]. ISBN 8852016015</ref>
 
==''Cent'anni di solitudine''==