Antonio Scurati: differenze tra le versioni
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'''Antonio Scurati''' (1969 – vivente), scrittore italiano.
*Dobbiamo prepararci a pensare e a combattere l'intera [[adolescenza]] come un gruppo criminale, l'intera [[giovinezza]] come un'associazione a delinquere. (citato in ''Corriere della
*C'è il [[mito]] e c'è lo [[stereotipo]]. In mezzo, un confine quasi invisibile. Ahimè. Sì, perché stavolta nell'ultimo film di [[Brian De Palma]] c'è poco Brian De Palma. (citato in ''Corriere della
*{{NDR|Il [[Risorgimento]] è}} L'unica stagione epica del nostro immaginario poetico-nazionale a essere la più dimenticata. (citato in ''Corriere della
*Una [[scuola]] senza fondi non conta niente. E mi pare che la politica non abbia intenzioni in questo senso. Sono d'accordo con il 5 in condotta, è giusto che siano sanzionati atteggiamenti violenti, irrispettosi. Ma mi sembra un'operazione demagogica: non si può chiedere alla scuola di andare in una direzione opposta rispetto alla società. In più, oggi i genitori percepiscono la scuola come un negozio, dove il figlio è il cliente da soddisfare. Sempre. (citato in ''Corriere della
*Vorrei che [[Milano]] tornasse la città insorta del 1848, piena di virgulti e voglia di cambiamento, una Milano dove l'interesse privato e particolare venisse messo da parte per fare spazio al bene comune. (citato in ''Corriere della
*Molti altri sfiorarono Jacopo e Aspasia mentre si baciavano, ma quel bacio non ebbe testimoni perché non ce ne sono mai del bacio degli amanti. Come ogni altro atto d'amore, anche quell'istante bruciò sugli altari della dissipazione, sacrificato agli dei lussureggianti della vita. Nessuno avrebbe potuto dire di quel bacio: "Io c'ero, lo vidi, lo ricordo". Perché lo scandalo, l'insurrezione dell'amore, è vivere per ciò che non rimane, in ciò che non ritorna. (da ''Una storia romantica'', 2007)
{{intestazione|''L'ultimo artista in prima linea'', ''Corriere della
*È quell'idea di libertà politica ad averci dimenticati lungo un binario morto della storia, non siamo noi ad aver dimenticato il [[Risorgimento]]. L'eredità del [[Romanticismo]] è invece malignamente viva.
*Non c'è epoca della nostra storia più dimenticata del
*Se il
{{intestazione|''Scurati: educare è anche sedurre, quella donna è un capro espiatorio'', ''Corriere della Sera
*In Italia c'è stato un crollo dell'[[Scuola|istituzione scolastica]], che ha perso tutta la sua autorità. E allora, l'unica arma rimasta al docente è la [[seduzione]]. Che poi è il grande tema di questa società dello spettacolo: i politici sono seduttivi prima di ogni altra cosa. Agli insegnanti, questo non è concesso.
*I nostri [[Insegnare|insegnanti]] sono reclutati con un sistema perverso, con migliaia di precari catapultati tra i banchi senza selezione né controlli. La scuola italiana va alla deriva. E questo caso ne è il sintomo lampante.
*Le nuove [[Generazione|generazioni]] non sono più educate dalla [[scuola]] o dalla famiglia; esistono altre "agenzie educative" – tv, pubblicità – profondamente e perversamente seduttive. Il ragazzo, andando a scuola, vede decine di tette e culi ovunque, sembra che sesso e seduzione siano la chiave per capire il mondo; e varcata la porta dell'aula, dovrebbe dimenticare tutto e dedicare ogni attenzione a qualcuno che è asessuato? Noi ipocritamente diamo per scontato che qualora ci sia [[sesso]] tra docente e discente, si tratti di plagio; mentre invece è tutta la società che incita a una sessualità disinibita, strumentale, che i preadolescenti replicano in forme eccessive.
{{intestazione|''La nuova scommessa è sfidare il pop'', ''Corriere della
*La vera sperimentazione oggi passa secondo me da un rapporto agonistico, non antagonistico, con la cultura pop: la cultura di massa egemone è un nemico da battere sul suo stesso terreno, facendo in maniera più potente ciò che fa lei stessa. È accaduto in America con l'Avant-pop: il tentativo di fare un romanzo colto capace però di rivolgersi a un pubblico ampio.
*{{NDR|L'[[XIX secolo|Ottocento]]}} Nella dimensione artistica e mitica, è un secolo più contemporaneo del Novecento e di molte sue esperienze: penso alla vocazione popolare e all'istinto comunicativo del romanzo e del melodramma. Comunque questa idea del passato non asseconda certo il mainstream.
*Viviamo nel tempo del revisionismo, caratterizzato da un pervicace spirito di risentimento rispetto al passato, con intenti demistificatori se non denigratori: la tendenza a disseppellire i morti per ucciderli una seconda volta, a svilire la dignità etica e politica della storia. È una sorta di nichilismo. Ecco, secondo me bisogna abbandonare il risentimento del revisionismo ossessivo e petulante e cercare una forma di sentimento della storia. Cercare nella storia la sua capacità di offrire una visione etica ed epica.
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==Altri progetti==
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[[Categoria:Scrittori italiani|Scurati, Antonio]]
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