Aldo Palazzeschi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Giacomanni (discussione | contributi)
aggiunta sezione "Poesie 1910-1915"
Giacomanni (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Riga 20:
*O seimila spettatori che accorreste al Teatro Verdi, voi che avete sentito il gusto, l'ebbrezza di un istante divinamente folle di ribellione... Noi lirici e teorici lanciamo le nostre grida alte. Voi non ci domandate che l'occasione di farcene udire l'eco dentro voi stessi. (da ''Lacerba, Volumi 1-3'', Mazzotta, Milano, 1913, p. 290)
*[[Realismo]] e surrealismo, hanno dichiarato credendo di muovermi un rimprovero. Ma la nostra vita non è proprio così? Realismo e surrealismo. Poveri coloro che hanno soltanto del realismo nella loro esistenza. E surrealista io lo fui fin dal mio primo vagito. (Mario Picchi, ''Sono nato poeta muoio prosatore'', in ''La Fiera Letteraria'', IV, 46, 13 novembre 1949, pp. 1-2)
*''[[Vita]], | orrenda cosa che mi piaci tanto''. (da ''Cuor mio'', Mondadori, Milano, 1968)
*Vivo la situazione [[spiritualità|spirituale]] degli uomini del nostro tempo. Non sono [[Cristianesimo|cristiano]] alla cieca, come forse lo si era un secolo fa. Ma le dirò che è la guerra che riattizza il cristianesimo. Ho scritto ''Due imperi... mancati'' nel 1920 e ''Tre imperi... mancati'' nel 1945. Sono libri che non amo e non vorrei averli scritti, soprattutto il secondo. Comunque in essi c'è un fondo cristiano: la guerra riavvicina a Dio. (Ennio Cavalli, ''Palazzeschi vuol divertirsi'', in ''La Fiera Letteraria'', XLVIII, 40, 1 ottobre 1972, pp. 10-11)
*Vorrei essere amato dalle creature [[semplicità|semplici]] e non discusso dai sapienti di letteratura. (dalla lettera ad Arnoldo Mondadori, Venezia, 21 settembre 1958, in Arnoldo Mondadori, Alberto Mondadori, Aldo Palazzeschi, ''Carteggio. 1938-1974'', a cura di Laura Diafani, Ed. di Storia e Letteratura, 2007)
Line 120 ⟶ 119:
*''Quale riposo se vengo a stendermi sulla tua cima | quale ristoro | lontano da ogni traffico | che non ha più presa | nell'anima sollevata | oltre i confini dell'umanità | felicemente dimenticata. | Non avverto | sotto il corpo la terra | e mi sento sospeso | in una luce che accieca.'' (da ''Monte Ceceri'')
*''Trieste | non sei più una città della terra | non son di pietra le tue case | i tuoi cittadini non son di carne | per ognuno di essi | due italiani hanno versato il sangue | sublime riscatto | per essi ancora | i cittadini d'Italia vogliono morire. Il tuo dolore | turba sul guanciale | la testa folta dell'adolescente | e fa pesare | la testa insonne del vecchio. | Come una città del sogno | sei permeata d'amore | e come una città del Paradiso | sei fabbricata di luce. | La prepotenza teutone | non ti piegò | né la torbida invadenza slava | giunse a lambirti la fronte | un tenero sorrise inglese | non vi affinerà le penne.'' (da ''Una città del sogno'')
*''[[Vita]], | orrenda cosa che mi piaci tanto''. (da ''CuorMonte mioCeceri'', Mondadori, Milano, 1968)
 
===''L'Incendiario''===