Alberto Bagnai: differenze tra le versioni

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'''Alberto Bagnai''' (1962 – vivente), economista italiano.
 
== Citazioni di Alberto Bagnai ==
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*L’idea che la crisi sia stata causata dal debito pubblico è fasulla e sinistramente in linea con l’approccio del precedente governo, che usava questa idea per giustificare le proprie terapie di austerità. La Commissione Europea però ci dice che il debito pubblico in Italia è sempre stato sostenibile, sia a breve che a lungo termine, e quindi che le pensioni non sono a rischio (Rapporto sulla sostenibilità fiscale, settembre 2012). (da ''Il Fatto Quotidiano'', 6 marzo 2013)
 
*La Grillonomics offre anche intuizioni corrette. La più importante, condivisa da molti studi, è che uno sganciamento dell’Italia dalla moneta unica avrebbe l’effetto collaterale di alleviare l’onere del debito. Il motivo lo ha ricordato recentemente Bank of America: “i paesi periferici fronteggiano tassi elevati perché l’assenza di politica monetaria indipendente rafforza la percezione del rischio di default”. Insomma, un governo italiano che tornasse “liquido” nella propria valuta nazionale farebbe molto meno paura ai mercati. (da ''Il Fatto Quotidiano'', 6 marzo 2013)
*L’ideaL'idea che la crisi sia stata causata dal debito pubblico è fasulla e sinistramente in linea con l’approcciol'approccio del precedente governo, che usava questa idea per giustificare le proprie terapie di austerità. La Commissione Europea però ci dice che il debito pubblico in Italia è sempre stato sostenibile, sia a breve che a lungo termine, e quindi che le pensioni non sono a rischio (Rapporto sulla sostenibilità fiscale, settembre 2012).<ref (daname=semarz>Da ''Il Fatto Quotidiano'', 6 marzo 2013).</ref>
*[...] nel quadro dell'euro la politica tributaria in Italia può operare solo nel senso dell'austerità. La cosa interessante è che la politica dell'austerità è stata efficace ed inefficace. È stata inefficiace rispetto agli obiettivi dichiarati ''ex ante'' che erano quelli di risanare le finanze pubbliche [...] È stata però efficiace rispetto all'obiettivo vero, che è stato dichiarato ''ex post'', che era quello di aggiustare i conti con l'estero.<ref>{{Cita video|autore = |titolo = COMMISSIONE FINANZE - Presidenza italiana Unione europea, audizione Bagnai|url = http://webtv.camera.it/archivio?id=4372&position=0|accesso = 2 luglio 2015|data = 4 dicembre 2013|editore = camera.it}}</ref> (''Camera dei deputati'', 4 dicembre 2013)
*La Grillonomics offre anche intuizioni corrette. La più importante, condivisa da molti studi, è che uno sganciamento dell’Italiadell'Italia dalla moneta unica avrebbe l’effettol'effetto collaterale di alleviare l’onerel'onere del debito. Il motivo lo ha ricordato recentemente Bank of America: “i"i paesi periferici fronteggiano tassi elevati perché l’assenzal'assenza di politica monetaria indipendente rafforza la percezione del rischio di default”default". Insomma, un governo italiano che tornasse “liquido”"liquido" nella propria valuta nazionale farebbe molto meno paura ai mercati.<ref (da ''Il Fatto Quotidiano'', 6 marzo 2013)name=semarz/>
*[...] dentro l’euro non c’è spazio per la “sinistra”. Questo lo sapevano bene i comunisti italiani degli anni ’70. Marco Palombi ha riportato alla luce [...] le parole con cui Barca (quello vero, Luciano) scolpì nel 1978 l’alfa e l’omega del progetto di integrazione monetaria europea: “Europa o non Europa questa resta la mascheratura di una politica di deflazione e di recessione anti operaia”. In cambi flessibili gli squilibri fra paesi vengono sanati dalla rivalutazione del paese forte, la cui valuta si apprezza fisiologicamente perché molto domandata per motivi commerciali e finanziari. Ma in cambi fissi questo meccanismo cade e gli squilibri devono essere sanati dalla disoccupazione del paese debole. (da ''Il Fatto Quotidiano'', 3 giugno 2015)
*[...] nel quadro dell'euro la politica tributaria in Italia può operare solo nel senso dell'austerità. La cosa interessante è che la politica dell'austerità è stata efficace ed inefficace. È stata inefficiace rispetto agli obiettivi dichiarati ''ex ante'' che erano quelli di risanare le finanze pubbliche [...] È stata però efficiace rispetto all'obiettivo vero, che è stato dichiarato ''ex post'', che era quello di aggiustare i conti con l'estero.<ref>{{CitaDall'audizione video|autoreinformale =nella |titoloCommissione =Finanze COMMISSIONEdella FINANZECamera -dei PresidenzaDeputati. italianaVideo Unione europea, audizione Bagnai|url =visibile: ''[http://webtv.camera.it/archivio?id=4372&position=0|accesso =COMMISSIONE 2FINANZE luglio- 2015|dataPresidenza =italiana 4Unione dicembreeuropea, 2013|editoreaudizione =Bagnai]'', camera.it}}</ref> (''Camera dei deputati.it'', 4 dicembre 2013).</ref>
*[...] la politica politicante cui i nostri politici sono abituati, quella costruita attorno al feticcio della mediazione, cioè del dimezzamento della verità, non funziona più. Ne è prova Tsipras. Come avevamo previsto a gennaio, la sua vittoria ha portato a un nulla di fatto, e questo perché per raggiungere il potere Tsipras ha fatto ricorso al più bieco e menzognero populismo, continuando a proporre ai greci la moneta forte come strumento di riscatto nazionalista: “Non siamo da meno dei tedeschi, vogliamo l’euro anche noi!” Ma l’euro comporta l’austerità, e quindi per opporsi veramente all’austerità bisogna opporsi all’euro. Difficile però contestare l’euro dopo averlo presentato agli elettori come un valore. (da ''Il Fatto Quotidiano'', 3 giugno 2015)
*[...] dentro l’eurol'euro non c’èc'è spazio per la “sinistra”"sinistra". Questo lo sapevano bene i comunisti italiani degli anni ’70'70. Marco Palombi ha riportato alla luce [...] le parole con cui Barca (quello vero, Luciano) scolpì nel 1978 l’alfal'alfa e l’omegal'omega del progetto di integrazione monetaria europea: “Europa"Europa o non Europa questa resta la mascheratura di una politica di deflazione e di recessione anti operaia”operaia". In cambi flessibili gli squilibri fra paesi vengono sanati dalla rivalutazione del paese forte, la cui valuta si apprezza fisiologicamente perché molto domandata per motivi commerciali e finanziari. Ma in cambi fissi questo meccanismo cade e gli squilibri devono essere sanati dalla disoccupazione del paese debole.<ref (daname=tregiug>Da ''Il Fatto Quotidiano'', 3 giugno 2015).</ref>
*Non ha quindi senso narrare di un Maastricht “buono”, stravolto da non meglio identificati “cattivi”. (da ''Il Fatto Quotidiano'', 10 giugno 2015)
*[...] la politica politicante cui i nostri politici sono abituati, quella costruita attorno al feticcio della mediazione, cioè del dimezzamento della verità, non funziona più. Ne è prova Tsipras. Come avevamo previsto a gennaio, la sua vittoria ha portato a un nulla di fatto, e questo perché per raggiungere il potere Tsipras ha fatto ricorso al più bieco e menzognero populismo, continuando a proporre ai greci la moneta forte come strumento di riscatto nazionalista: “Non"Non siamo da meno dei tedeschi, vogliamo l’eurol'euro anche noi!" Ma l’eurol'euro comporta l’austeritàl'austerità, e quindi per opporsi veramente all’austeritàall'austerità bisogna opporsi all’euroall'euro. Difficile però contestare l’eurol'euro dopo averlo presentato agli elettori come un valore.<ref (da ''Il Fatto Quotidiano'', 3 giugno 2015)name=tregiug/>
*Il sottosegretario Zanetti, con il quale ero ieri in tv, ha detto una cosa giustissima - e deve essere proprio giusta per riconoscerlo a un esponente di Scelta Civica - e cioè che chi vuole stare dentro l'euro deve fare dei sacrifici. Questo euro è austerità e un altro non è possibile. Zanetti ci conferma nel 2015 quello che Kaldor (economista a Cambridge) aveva detto nel lontano 1971 commentando il rapporto Werner, primo progetto di moneta unica, e cioè che la moneta unica avrebbe portato tensioni sociali tali da compromettere l'intero progetto europeo [...]. In definitiva, questo euro morirà e morirà anche male, perché i politici non vogliono prendere atto della situazione". (da ''Il Giornale'', 1 luglio 2015)
*Non ha quindi senso narrare di un Maastricht “buono”"buono", stravolto da non meglio identificati “cattivi”"cattivi". (da ''Il Fatto Quotidiano'', 10 giugno 2015)
*Il sottosegretario Zanetti, con il quale ero ieri in tv, ha detto una cosa giustissima - e deve essere proprio giusta per riconoscerlo a un esponente di Scelta Civica - e cioè che chi vuole stare dentro l'euro deve fare dei sacrifici. Questo euro è austerità e un altro non è possibile. Zanetti ci conferma nel 2015 quello che Kaldor (economista a Cambridge) aveva detto nel lontano 1971 commentando il rapporto Werner, primo progetto di moneta unica, e cioè che la moneta unica avrebbe portato tensioni sociali tali da compromettere l'intero progetto europeo [...]. In definitiva, questo euro morirà e morirà anche male, perché i politici non vogliono prendere atto della situazione". (da ''Il Giornale'', 1° luglio 2015)
 
==''Il tramonto dell'euro''==
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*Non so se rassicuro Bagnai o rovino esteticamente il suo presunto, splendido isolamento, ma credo sia utile ricordare un fatto: a rigor di termini, e fino a prova contraria, gli economisti italiani che sarebbero disposti a sostenere un'uscita dalla zona euro sono quasi 300. Nel giugno 2010, quando Goofynomics non aveva ancora emesso un vagito e l’eventualitàl'eventualità di una deflagrazione era considerata a dir poco lunare, la ''Lettera degli economisti'' terminava con le seguenti parole: "Qualora le opportune pressioni che il Governo e i rappresentanti italiani delle istituzioni dovranno esercitare in Europa non sortissero effetti, la crisi della zona euro tenderà a intensificarsi e le forze politiche e le autorità del nostro Paese potrebbero esser chiamate a compiere scelte di politica economica tali da restituire all'Italia un'autonoma prospettiva di sostegno dei mercati interni, dei redditi e dell'occupazione". ([[Emiliano Brancaccio]])
*Come ha ricordato il professor Alberto Bagnai, è una fesseria dire che nel 1992 la speculazione attaccò la "liretta" italiana perché è una moneta piccola. La attaccò perché era la moneta di uno Stato fragile. Altrimenti la speculazione avrebbe potuto attaccare ancora di più il "fiorinuccio" olandese, no? ([[Mario Giordano]])
*Bagnai, che dell'eterogenea compagnia dei noeuro è forse quello con il curriculum scientifico più articolato. È lui l'autore del libro che viene considerato una sorta di testo sacro della crociata contro la moneta unica. Il titolo è già un programma politico: "Il tramonto dell'euro. Come e perché la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere in Europa". Professore di Politica economica all'università di Pescara, 51 anni, Bagnai ormai gira come una trottola. Colleziona interviste. Ha un blog sul "Fatto Quotidiano". Infaticabile su twitter, organizza convegni con il suo centro studi A/simmetrie.<ref>Da ''[http://espresso.repubblica.it/affari/2014/04/28/news/alberto-bagnai-e-gli-altri-ecco-chi-sono-i-guru-del-no-euro-1.163064 Alberto Bagnai e gli altri: ecco chi sono i guru del no Euro]'', ''Espresso.it'', 28 aprile 2014.</ref> (Vittorio Malagutti)