Modernità: differenze tra le versioni

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*Fino a qualche tempo fa i conservatori erano quelli che volevano conservare lo ''status quo''. Ma improvvisamente lo ''status quo'' è entrato in movimento e scorre come un ''tapis roulant'' verso la modernità. Così anche i conservatori si muovono con esso. E i moderni veri sono costretti a essere antimodernisti. ([[Milan Kundera]])
*I romantici veneravano Dante, Shakespeare e Michelangelo, che insegnavano loro il sublime; i neoclassici Omero, la scultura antica e Raffaello, che li educavano alla possente calma e alla nobile semplicità; i moderni cercano i loro classici nei primi fumetti e nelle prime fotografie. Si potrebbe dissertare a lungo sulle ragioni ultime di queste preferenze, ma forse basterà dire che quelle espressioni sono le più congeniali all'esistenzialismo, all'intensità istantanea e fuggitiva. Oggi non si costruisce più col lcoll'illusione d'una durata secolare; come gli etruschi di D. H. Lawrence ci si soddisfa dell'effimero, e dovremmo in questo trovare (come loro?) la felicità; la troviamo? ([[Mario Praz]])
*Il moderno invecchia. Il vecchio torna di moda. ([[Leo Longanesi]])
*La modernità, che a mio avviso si costituisce in un processo sostanzialmente unitario da Spinoza a Marx (passando per Kant e per Hegel), è invece caratterizzata da una consapevole ripresa del logos razionale e dialogico autosufficiente (non asservito cioè alla razionalizzazione della teologia monoteistica cristiana, ebraica e musulmana). ([[Costanzo Preve]])