Giuseppe Sannino: differenze tra le versioni
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*Ho fatto della mia vita una cultura del guardare negli occhi sempre tutti. E se devo morire, voglio morire in piedi.<ref>Citato in Tancredi Palmeri, ''[http://www.gazzetta.it/gallery/Calcio/04-2013/blob/variabili-92894719253.shtml#1 Il blob della settimana]'', ''Gazzetta.it'', 8 aprile 2013.</ref>
*{{NDR|[[Gaffe famose|Famosa gaffe]]}} Oggi è una giornata dove potevamo avere i denti, a un certo punto son caduti e abbiamo azzannato il pane.<ref>Citato in Tancredi Palmeri, ''[http://www.gazzetta.it/Calcio/30-12-2012/blob-2012-913634965312.shtml Il blob del 2012. Tutte le frasi da ricordare]'', ''Gazzetta.it'', 30 dicembre 2012.</ref>
*Carissima Varese, fino a pochi giorni fa mi sorprendevo a pensare come e cosa poteva diventare la nostra vita salendo nel Paradiso del calcio, il gradino più alto per chi come noi vive il calcio per quello che è: un gioco. Era tutto scritto. Dal mio arrivo in C2, a campionato iniziato. Venivo dalla mia prima estate da disoccupato nonostante i 2 campionati vinti nelle 2 stagioni precedenti. Qui c'ero già stato per 2 brevi apparizioni da giocatore e da allenatore. Quel giorno, guidando verso di te, pensavo di aver accettato di allenare una quadra di calciatori ultima in serie C2. Arrivando al Varese stavo invece imboccando una strada che avrebbe cambiato radicalmente la mia vita. Qui, per la prima volta ho avuto la certezza di essere apprezzato per come sono, con i miei pregi e con i miei difetti. Qui non ho conoscenze e frequentazioni ma affetti e amici veri. Qui non ho allenato calciatori ma uomini. Varese è diventata e resterà la mia città. La mia professione mi porta a Siena per vivere quello che fino a domenica scorsa ero certo di poter realizzare nello stadio della mia città, nel quale ero entrato trovandolo grigio e con le curve chiuse e dal quale sono uscito ferito e con gli occhi lucidi insieme a un gruppo di uomini veri, applaudito da 8000 tifosi, anziani, giovani e famiglie intere. I tempi del calcio moderno non mi hanno permesso di staccarmi da te nel modo migliore. Mi hai dato molto ma ti chiedo ancora un'ultima cosa.<ref>Dalla
==Note==
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▲fino a pochi giorni fa mi sorprendevo a pensare come e cosa poteva diventare la nostra vita salendo nel Paradiso del calcio, il gradino più alto per chi come noi vive il calcio per quello che è: un gioco. Era tutto scritto. Dal mio arrivo in C2, a campionato iniziato. Venivo dalla mia prima estate da disoccupato nonostante i 2 campionati vinti nelle 2 stagioni precedenti. Qui c'ero già stato per 2 brevi apparizioni da giocatore e da allenatore. Quel giorno, guidando verso di te, pensavo di aver accettato di allenare una quadra di calciatori ultima in serie C2. Arrivando al Varese stavo invece imboccando una strada che avrebbe cambiato radicalmente la mia vita. Qui, per la prima volta ho avuto la certezza di essere apprezzato per come sono, con i miei pregi e con i miei difetti. Qui non ho conoscenze e frequentazioni ma affetti e amici veri. Qui non ho allenato calciatori ma uomini. Varese è diventata e resterà la mia città. La mia professione mi porta a Siena per vivere quello che fino a domenica scorsa ero certo di poter realizzare nello stadio della mia città, nel quale ero entrato trovandolo grigio e con le curve chiuse e dal quale sono uscito ferito e con gli occhi lucidi insieme a un gruppo di uomini veri, applaudito da 8000 tifosi, anziani, giovani e famiglie intere. I tempi del calcio moderno non mi hanno permesso di staccarmi da te nel modo migliore. Mi hai dato molto ma ti chiedo ancora un'ultima cosa. Quando da ragazzino arrivai a Torino da Napoli, insieme ai miei genitori in cerca di lavoro, passavo intere giornate giocando interminabili partite di pallone a piedi nudi, per strada. Un signore mi notò e mi offrì la possibilità di un provino per una squadra vera. Risposi che avrei accettato a patto che la stessa opportunità venisse allargata anche agli altri miei compagni di gioco. Al termine della prova fui l'unico ad essere tesserato. Al momento i miei amici, amici veri, ci restarono male. Poi prevalse la gioia di vedere uno di loro nel calcio vero. Oggi vorrei rivivere la stessa emozione. Al dispiacere di vedere le nostre strade dividersi vorrei che subentrasse in te la gioia di vedere un tuo figlio adottivo nel calcio dei grandi.
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