Dino Buzzati: differenze tra le versioni

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*La "visione" dell' attesa di cui è capace Dino Buzzati mi è rimasta dentro da quando, a tredici anni, lessi ''Il deserto dei Tartari''. ([[Antonio Spadaro]])
*Non so quanti ricorderanno og­gi, a 40 anni dalla sua morte, un aspetto essenziale per capire Dino Buzzati, l’uomo e l’opera: la sua indo­le di conservatore all’antica, apoliti­co, pessimista e anche reazionario, come egli stesso ammise, ma reazio­nario in forma privata, precisò, «at­taccato alle vecchie cose, alla tradi­zione, piuttosto che alle cose di do­mani». ([[Marcello Veneziani]])
*[...] quel che resta sono le opere aristocratiche dei vinti, i [[Giuseppe Tomasi di Lampedusa|Tomasi]] e i Buzzati, i [[Mario Praz|Praz]] e i [[Guido Morselli|Morselli]], i [[Giuseppe Berto|Berto]] e gli [[Carlo Alianello|Alianello]]. O di vinti a disagio nel campo dei vincitori, come Pavese e Pasolini. ([[Marcello Veneziani]])
 
==Note==