Jeffrey Moussaieff Masson: differenze tra le versioni

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*Probabilmente siamo propensi a interpretare come vanità, indifferenza, superiorità, arroganza o distacco quella che in realtà è una forma di autocompiacimento: perché il [[gatto]] è felice di essere se stesso. I gatti non hanno costante bisogno di rassicurazioni. Sanno già di essere meravigliosi. (p. 43)
*I gatti sono contenti del loro destino, con o senza la nostra approvazione. (p. 43)
*Ma che cos'hanno in comune [[cane e gatto|cani, gatti]] ed esseri umani? La dedizione all'amore. (p. 52)
*I gatti non offrono molte opportunità. Provate ad abusare della fiducia di un gatto per un paio di volte e presto uscirete dalla sua vita, perché i gatti sono meno disposti a perdonare dei [[cane|cani]] e spesso perdono la fiducia in noi se ci comportiamo male. Con un cane è difficile correre il rischio di tirare troppo la corda; non con un gatto. (pp. 56-57)
*È difficile chiedere qualcosa a un gatto, tantomeno qualcosa che sia pericoloso. (p. 57)
*È raro che si verifichi un'eccezione: una volta che un gatto ha deciso di fare una determinata cosa, le nostre suppliche non gli interessano affatto. In circostanze analoghe, un cane cambierà idea se insistiamo, non importa quanto sia urgente il suo bisogno di compiere una determinata azione. Un cane accetta i compromessi, è altruista, si preoccupa innanzitutto di come stiamo noi. I gatti no. (ppp. 60-61)
*Per un gatto, l'idea di essere proprietà di qualcun altro è ridicola. (p. 68)
*Il gatto non si limita a provare [[soddisfazione]]: la emana e la trasmette. Impossibile trovarsi in presenza di un gatto soddisfatto e non venirne contagiati. Il che è senz'altro una delle principali ragioni per cui amiamo tanto i gatti. (p. 80)
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*Molte persone si sentono più complete con un felino nella loro vita e non mi sorprenderei se fosse una sensazione reciproca. So che se sparissi dalla loro vita, i miei cinque gatti non sarebbero più felici come prima. Lo dico perché mi aspettano per andare a camminare lungo la spiaggia, anche se potrebbero benissimo andarci da soli. Quando sono con loro reagiscono in modo così vistoso, saltando, correndo davanti a me e lasciandosi cadere lungo il sentiero, che è evidente che provano un grande piacere per la mia vicinanza. Eppure non riesco a credere che apprezzino la mia compagnia quanto io la loro. Non c'è nulla di strano: l'uomo ha addomesticato il gatto a suo beneficio. Anche se i felini ne ricavano qualcosa, probabilmente siamo noi a guadagnarci. (p. 92)
*Forse i gatti sono qui per insegnarci questo: a vivere l'[[attimo]] in modo così completo, con un tale coinvolgimento che lo faccia durare in eterno. (p. 93)
*Le persone che vivono in città devono sforzarsi di escogitare il modo per arricchire la vita del loro gatto. Il migliore è senz'altro trascorrere molto tempo in sua compagnia e offrirgli tanto affetto. (p. 104)
*Se i gatti si affezionano ai luoghi, agli altri gatti e a noi, se sono perfino capaci di amare e provare compassione per i loro simili e per noi, come mai, molto spesso, in loro presenza ci sentiamo inadeguati, sensazione che raramente gli esseri umani provano in compagnia dei cani? (Qualcuno ha detto che solo i cani hanno un padrone; i gatti hanno il personale di servizio!) Penso succeda perché i gatti riservano ancora le reazioni più intense agli altri animali: gatti, uccelli, perfino insetti. Quando li vedono, diventano di colpo vigili e molto interessati, sembrano quasi ossessionati. Noi umani rimaniamo ancora in secondo piano: "Ah, certo, sei tu". Nel corso dell'evoluzione dei felini, la nostra presenza non è stata sufficientemente duratura per essere più interessante di una mosca sul vetro della finestra! Li abbiamo costretti a vivere in un mondo in cui devono prestare attenzione a noi, ma in realtà, forse, non lo vorrebbero. (p. 112)
*Raramente un animale, compreso l'uomo, riesce a essere fedele a se stesso quanto un gatto. (p. 113)
*"Non desiderare la preda d'altri" potrebbe benissimo essere un comandamento felino, perché una volta che un gatto ha catturato una preda e la sta portando in giro, a nessun altro gatto è permesso avvicinarsi, non importa quale sia il suo rango, taglia o età. È una [[regole dai libri|regola]] immancabilmente rispettata. È assimilabile alla legge canina per la quale, quando un cane ha un osso in bocca, non gli si avvicinerebbe nessun altro cane, anche se il possessore è di rango inferiore. (p. 129)
*"Vivi e lascia vivere" è in assoluto il principio fondamentale del mondo felino. (p. 166)
*Perché un cane perdona subito e un gatto quasi mai? Il cane si aspetta di essere punito; il castigo è scritto nei suoi geni. Le cagne puniscono i cuccioli fin dalla tenera età. Una gatta difficilmente punisce i piccoli. (p. 166)
 
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