Keiko Ichiguchi: differenze tra le versioni

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*Quando un [[giappone]]se si lamenta, non significa che è ''arrabbiato'', semplicemente è insoddisfatto. E quando alza la voce — che è una cosa rarissima — è ''veramente'' arrabbiato, oppure si tratta di un giapponese veramente indisciplinato. Quando invece i giapponesi appaiono estremamente calmi, con una faccia priva di espressione (come una maschera del Teatro Nō<ref>Teatro popolare giapponese del XIV secolo, le cui opere sono rivolte a un pubblico colto. Per approfondire vedi la [[w:Nō|voce corrispondente]] su Wikipedia.</ref>), significa che sono letteralmente furibondi, cioè talmente "incazzati" che sono arrivati a disprezzare la persona con cui stanno discutendo, tanto da non voler più nemmeno rivolgergli la parola. In quest'ultimo caso, la testa di un giapponese è piena stracolma di terribili parolacce... che non esistono nemmeno nel vocabolario! (p. 25)
*Dicono che i giapponesi dimentichino subito le cose: la moda, gli errori, i successi, le cose tristi... Significa che siamo capaci di adattarci a ogni situazione e andare avanti. (p. 86)
*Si dice sempre che i [[bambini]] sono come angeli, puri e innocenti: be', io non sono molto d'accordo. I bambini piccoli, considerati innocui, possono essere addirittura spietati e crudeli, proprio perchè l'"innocenza" (o inesperienza) non permette loro di rendersi conto se stanno facendo male al prossimo. È in questi casi che gli adulti diventano necessari, per insegnare ai bambini cosa è giusto e cosa è sbagliato. (pp. 86-87)
 
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