Marino Piazzolla: differenze tra le versioni

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*Gli intellettuali di sinistra, illusi di essersi liberati dal peso di una dittatura sui generis come quella di Mussolini, ingenuamente o per calcolo, si ritrovarono a servire un tiranno molto più pericoloso di Mussolini. Ma si trattò di un tiranno lontano e che veniva rappresentato dalle azioni e dalle parole suadenti di [[Palmiro Togliatti]], il quale si presentò agli intellettuali italiani in veste di fine dicitore, di raffinato filologo, addirittura di cruscante. Doveva essere il suo ruolo. Fare una politica che affascinasse gli uomini di cultura. Uno specchietto per allodole. (da ''La cultura che ha fallito'', ''Punto interrogativo'', gennaio-febbraio, 1977<ref>Ora in [http://issuu.com/fondazionemarinopiazzolla/docs/omaggio_a_piazzolla_vol_1 ''Omaggio a Piazzolla: vol. 1''], a cura di Velio Carratoni, Fondazione Marino Piazzolla, Roma, p. 320</ref>)
*Il [[relativismo]] [...] tipico atteggiamento della filosofia contemporanea, trova le sue fonti nel Kantismo, nel Positivismo empiristico e nell'Idealismo evoluzionistico. In queste tre correnti di pensiero non vi è più posto per il principio di causalità, di sostanza e di unità. Tutta la conoscenza è ridotta a un fenomenismo che attraverso le leggi dell'ereditarietà, distrugge nell'uomo la sua essenza per esasperarne, nel tempo e nello spazio, la sola esistenza. (da ''Anarchia della ragione'', ''La Fiera Letteraria'', 31 dicembre 1950)
*La [[filantropia]] [...] è la religione dei rivoluzionari con la polizza di assicurazione. E poi [...] con la filantropia e l'intelletto rivolto a sinistra s'incassano miliardi. (da ''J. P. Sartre, intellettuale massificato'', Edizioni dell'Ippogrifo, Roma, 1973<ref>Ora in [http://issuu.com/fondazionemarinopiazzolla/docs/omaggio_a_piazzolla_vol_1 ''Omaggio a Piazzolla: vol. 1''], a cura di Velio Carratoni, Fondazione Marino Piazzolla, Roma, p. 305</ref>)
*L'[[arte]] va ricercata più che nei fatti di cultura, nei doni che a un certo momento la civiltà più segreta offre alla fantasia umana. (da ''Un viaggio favoloso'', ''La Fiera Letteraria'', 4 giugno 1950)
*L'intellettuale! Questa parola fa paura, ma nello stesso tempo fa pena. L'intellettuale di oggi è un misto di fessaggine, di pederastia e di mutria. Pur non avendo capito nulla, né di sé, né degli altri, si presenta come l'oracolo degli oracoli. Usa un linguaggio ricercato, astruso, quasi da ebete: con la convinzione di mettere a posto il mondo, e invece non mette a posto nemmeno a se stesso. E l'intellettuale, nostro contemporaneo, sta quasi collocato sempre a sinistra (mangia però a destra), vuol fare la "rivoluzione", ma spera assicurarsi che non gli venga tolto nulla. (da ''J. P. Sartre, intellettuale massificato'', Edizioni dell'Ippogrifo, Roma, 1973<ref>Ora in [http://issuu.com/fondazionemarinopiazzolla/docs/omaggio_a_piazzolla_vol_1 ''Omaggio a Piazzolla: vol. 1''], a cura di Velio Carratoni, Fondazione Marino Piazzolla, Roma, p. 298</ref>)