Giordano Bruno: differenze tra le versioni

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===Citazioni su ''La cena de le ceneri''===
*Il 14 febbraio del 1584, mercoledì delle Ceneri, il B. venne invitato a illustrare la propria teoria sul moto della Terra nella "onorata stanza" di sir Fulke Greville, a Whitehall, in compagnia di Giovanni Florio e del medico gallese Matthew Gwinne, essendo presenti due dottori oxoniensi sostenitori del sistema geocentrico e un cavaliere di nome Brown (in sede processuale tale riunione venne dichiarata come avvenuta invece in casa del Castelnau). La conversazione degenerò presto in un diverbio causato dalla intolleranza dei due dottori oxoniensi: sdegnato, il B. si licenziò dall'ospite e di lì a qualche giorno iniziò la stesura della ''Cena de le Ceneri'' (stampata nello stesso anno).<br />Tramite il resoconto della sfortunata discussione, il B. enuncia in questi dialoghi la propria cosmografia: movendo dall'eliocentrismo copernicano, egli approda intuitivamente a una concezione originale dell'universo che per molti rispetti sembra anticipare i postulati della scienza moderna. ([[Giovanni Aquilecchia]])
*La [[letteratura]], con le sue figure e le sue forme e, soprattutto con il suo linguaggio, viene a essere, per il Bruno dei dialoghi italiani, un impegno fondamentale che finisce per andare oltre la semplice ricerca dell'efficacia migliore per la presentazione e l'esposizione delle idee e anche oltre la gratificazione della varietà e del gioco fantastico per accattivarsi più avvicentemente l'attenzione dei lettori. Nella ''Cena'' letteratura e filosofia vengono a costituire un nesso strettissimo. La presentazione dell'interpretazione che il Nolano dà alla teoria copernicana con le conseguenze filosofiche che ne trae è ''anche'' la commedia grottesca dei due dottori inglesi che difendono, invece, la concezione aristotelica dell'universo ed è ''anche'' l'allegorico libro del viaggio nella notte londinese. ([[Giorgio Bàrberi Squarotti]])
*Nella ''Cena de le Ceneri'' sviluppa una concezione dell'esegesi biblica che, delimitando con rigore i campi rispettivi dell'una e dell'altra, mira a stabilire le condizioni di una positiva «convivenza» fra Scrittura e «musa nolana». ([[Michele Ciliberto]])
*Se Voi, probabilmente avete letto le opere di Giordano Bruno, ebbene ne ''La cena delle ceneri'', fa uno strano ragionamento. Dice: supponiamo di avere una palla, come la terra. La terra viene illuminata dal sole, ma soltanto una parte della terra viene illuminata dal sole. Man mano che ci si allontana, il sole è più lontano dalla terra, una parte sempre maggiore della sfera viene illuminata. Ora, domanda: quant'è la parte della sfera che al massimo può venire illuminata? Se il sole fosse all'infinito, allora illuminerebbe esattamente metà della sfera. Ora Giordano Bruno si chiede: ma poverina l'altra metà della sfera che cosa fa? Rimane in ombra? Allora l'idea di Giordano Bruno è: quando arriviamo all'infinito, facciamo un passo in più, incominciamo ad andare oltre questo primo infinito e il sole comincerà a illuminare la parte di dietro della sfera. Quando s'arriva all'infinito per la seconda volta tutta la sfera è illuminata. Non c'è bisogno di dire che questa è, ovviamente, è un'idea semplicemente metaforica, non ha nessun senso. Però è la prima volta nella storia in cui qualcuno pensa che ci sia effettivamente la possibilità di avere due o più infiniti. I matematici oggi sono arrivati ad averne addirittura infiniti. ([[Piergiorgio Odifreddi]])