Vittorio Giovanni Rossi: differenze tra le versioni

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Inserimento Incipit e Citazioni dell'opera "Oceano". Fonte: Vittorio Giovanni Rossi, ''Oceano'', VIII° edizione, Bompiani, 1942
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*Si può amare una [[nave]] come si ama una [[donna]], anche di più. Certo, una [[nave]] non si ama tutti i giorni, tutt'altro: vengono giornate in cui si maledice alacremente lei, chi l'ha fatta, il giorno che ci si è messo il piede a bordo. Ma neanche una donna amata si ama tutti i giorni, e neanche lei va del tutto esente dalle maledizioni. (p. 15)
*Finché l'uomo di [[mare]] ha nel naso l'odore della [[terra]], è come una macchina che ha la ruggine negli ingranaggi. (p. 18)
 
==''Oceano''==
===[[Incipit]]===
- Questa carne sa di carta bagnata - dice Olsen.<br>- Non è né lesso né arrosto - dico io.<br>- È immangiabile - dice il giovane Nielsen e respinge il piatto.<br>(Nielsen è venuto in ritaldo a mensa. Faccia cupa.<br>- Scusate: ero nella stazione della radio.<br>- Che vi è successo, Nielsen?<br>- Norvegia-Svezia, uno a uno. - E sotto il peso della sciagura nazionale, Nielsen s'è affocacciato sulla sedia).<br>Ora Nielsen se la piglia col camerotto Petersen. Petersen è l'espressione plastica della stupidità: aria ottusa da uovo sodo. Col piatto della disdegnata carne in mano, sereno e immobile ascolta Nielsen, e un sorriso ebete gli si sfoglia sulla faccia.<br>- Non ve la prendete, Nielsen - gli dico. - Volete sapere il ''menu'' di Magellano e della sua gente quando, passato lo Stretto, navigarono nel Pacifico? Per mesi tre e giorni venti: polvere di biscotto e vermi, più vermi che briciole di biscotto, condita d'orina di sorci; acqua gialla putrefatta; guarnizioni di cuoio degli alberi tenute a bagno nel mare per quattro o cinque giorni e poi cotte nella brace; segatura di tavole; sorci. I sorci erano pagati mezzo ducato l'uno a chi li catturava.
 
===Citazioni===
*Sotto il castello di prua i marinai cantano. Bjerke suona la fisarmonica. Una malinconica canzone, eppure le parole della canzone non sono malinconiche. Ma è che questa gente ha l'anima invernale.<br>«Danziamo allegramente, pescatori, - senza pensieri e senza pena. - Verrà ben l'ora d'andare sul mare, - ma le nostre gambe saranno ancora stanche - di danzare». Così dice la canzone. E poi: «Viene la brezza dell'est - e il capitano fa alzare la randa. - Noi andiamo nel Breidifjord - e là gettiamo le reti e le lenze nel mare».<br>- Bisogna ballarla con le donne - mi dice Bjerke quando la canzone è finita. - Con le donne. Allora, sì, che mette il fuoco ai piedi. Così, non c'è gusto. (p. 91)
 
==Bibliografia==