Libro di Giobbe: differenze tra le versioni

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==[[Incipit]]==
C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male. Gli erano nati sette figli e tre figlie; possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. Quest'uomo era il più grande fra tutti i figli d'oriente. Ora i suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare anche le loro tre sorelle per mangiare e bere insieme. Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro. Giobbe infatti pensava: "Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel loro cuore". Così faceva Giobbe ogni volta.<br />
{{NDR|''La sacra Bibbia'', edizione CEI, 1974}}
 
==Citazioni==
*''A chi è sfinito è dovuta pietà dagli [[amicizia|amici]], | anche se ha abbandonato il [[timore di Dio]].'' (6, 14; 1974)
*''Se ho [[peccato]], che cosa ti ho fatto, | o custode dell'uomo? | Perché m'hai preso a bersaglio | e ti son diventato di peso? || Perché non cancelli il mio peccato | e non dimentichi la mia iniquità? | Ben presto giacerò nella [[polvere]], | mi cercherai, ma più non sarò!'' (7, 20 – 21; 1974)
*''Sai tu quando figliano le [[camoscio|camozze]] | e assisti al parto delle [[cervo|cerve]]? || Conti tu i mesi della loro gravidanza | e sai tu quando devono figliare? || Si curvano e depongono i figli, | metton fine alle loro doglie. || Robusti sono i loro figli, crescono in campagna, | partono e non tornano più da esse.'' (39, 1 – 4; 1974)
*''Chi ha mandato libero l'[[onagro]], | e i suoi legami chi li ha sciolti? | Ad esso io diedi il deserto quale casa | e qual sua dimora la terra di salsuggine. | Disprezza egli il tumulto della città, | e urla di mandriano non ascolta; | visita torno torno i monti del suo pascolo, | e ogni verde zolla egli ricerca.'' (39, 5 – 8; 1959)
*''L'ala dello [[struzzo]] batte festante, | ma è forse penna e piuma di cicogna? || Abbandona infatti alla terra le uova | e sulla polvere le lascia riscaldare. || Dimentica che un piede può schiacciarle, | una bestia selvatica calpestarle. || Tratta duramente i figli, come se non fossero suoi, | della sua inutile fatica non si affanna, || perché Dio gli ha negato la saggezza | e non gli ha dato in sorte discernimento. || Ma quando giunge il saettatore, fugge agitando le ali: | si beffa del cavallo e del suo cavaliere.'' (39, 13 – 18; 1974)
*''Ecco, l'[[ippopotamo]], che io ho creato al pari di te, | mangia l'erba come il bue. || Guarda, la sua forza è nei fianchi | e il suo vigore nel ventre. || Rizza la coda come un cedro, | i nervi delle sue cosce s'intrecciano saldi, || le sue vertebre, tubi di bronzo, | le sue ossa come spranghe di ferro. || Esso è la prima delle opere di Dio; | il suo creatore lo ha fornito di difesa. || I monti gli offrono i loro prodotti | e là tutte le bestie della campagna si trastullano. || Sotto le piante di loto si sdraia, | nel folto del canneto della palude. || Lo ricoprono d'ombra i loti selvatici, | lo circondano i salici del torrente. || Ecco, si gonfi pure il fiume: egli non trema, | è calmo, anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca. || Chi potrà afferrarlo per gli occhi, | prenderlo con lacci e forargli le narici?'' (40, 15 – 24; 1974)
 
==[[Explicit]]==
Il Signore benedisse la nuova condizione di Giobbe più della prima ed egli possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. Ebbe anche sette figli e tre figlie. A una mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Fiala di stibio. In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell'eredità insieme con i loro fratelli. Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant'anni e vide figli e nipoti di quattro generazioni. Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni.<br />
{{NDR|''La sacra Bibbia'', edizione CEI, 1974}}
 
==Citazioni su Giobbe==
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==Bibliografia==
*''La sacra Bibbia'', traduzione di G. Bonaccorsi, G. Castoldi, G. Giovannozzi, G. Mezzacasa, F. Ramorino, G. Ricciotti, G. M. Zampini, Salani Editore, Firenze, 1959.
*''[http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM La sacra Bibbia]'', edizione CEI, 1974.