Pif: differenze tra le versioni

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*{{NDR|«Come vengono scelti gli argomenti dei reportage di "[[Il testimone]]"?»}} Dalla mia curiosità. Il sogno è che dopo il documentario la gente si confronti su temi che magari prima non conosceva. È quello che capita a me: io non sapevo che in Italia esistessero 220 famiglie arcobaleno, in cui i genitori sono o due mamme o due papà. Scoprendo certe realtà cadono tanti tabù.<ref name=chiara/>
*{{NDR|Ricevendo il premio per ''La mafia uccide solo d'estate'' agli Efa}} Dedico il premio alle vittime della mafia e devo dire che sono orgoglioso di essere siciliano e di Palermo. Voi sapete che noi abbiamo la mafia, ma in Italia essere mafioso è un crimine. In Europa, no non c’è il reato di associazione mafiosa: e questo una vergogna.<ref>Citato in Francesco Gallo [http://www.lasicilia.it/articolo/agli-efa-il-trionfo-di-pif-successo-dedicato-alle-vittime-della-mafia Agli European Film Awards il trionfo Pif "Successo dedicato alle vittime della mafia"], ''La Sicilia.it'', 14 dicembre 2014.</ref>
*I giovani siciliani si vergognano di essere accostati a Totò Riina o a Bernardo Provenzano, ma nella nostra terra sono nati anche Giovanni Falcone, Peppino Impastato, Rocco Chinnici, Paolo Borsellino, Calogero Zucchetto, Ninni Cassarà, Rosario Livatino, il giudice ucciso a 38 anni: eroi veri e siciliani anche loro. Esiste la possibilità di scegliere ed è giusto che i giovani abbiano l’opportunità di conoscere questi grandi uomini, per avere un esempio in cui credere, continuarne la missione e creare un futuro diverso.<ref name=mafi>Citato in Alberto Tufano ''[http://quattronet2.it/2014/06/pif-la-sicilia-e-impastato-falcone-borsellino-non-solo-i-mafiosi/ La Sicilia è Impastato, Falcone, Borsellino, non solo i mafiosi]'', ''Quattronet2.it'', maggio 2014.</ref>
*I non siciliani faticano a capire cosa vuol dire crescere a contatto con la [[mafia]]. La gente ha l'idea del mafioso tipo [[Totò Riina]]. Invece i mafiosi erano anche [[Stefano Bontate]]: parlava francese, inglese e se l'avessimo incontrato sarebbe stato gentilissimo, un signore. Negli anni 70, a Palermo sugli omicidi di mafia si diceva: finché si scannano tra loro, non ci interessa. Se invece toccava a uno che in apparenza non c'entrava niente, la scusa era: l'hanno ammazzato per questioni di donne. Era un modo per campare, per non prendere coscienza.<ref name=mafia>Citato in Chiara Maffioletti, ''[http://archiviostorico.corriere.it/2012/giugno/02/Pif_dalle_Iene_cinema_mafia_co_9_120602043.shtml Pif, dalle «Iene» al cinema «La mafia vista da un bimbo»]'', ''Corriere della Sera'', 2 giugno 2012, p. 63.</ref>
*Il mio lavoro è un po' particolare, più m'insultano, meglio è.<ref name=rep>Citato in Giuseppe Videtti, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/06/01/pif-una-vita-da-iena-faccio-interviste.html Pif, una vita da Iena. Faccio interviste ma ho bisogno d'insulti]'', ''la Repubblica'', 1 giugno 2011, p. 63.</ref>
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*La [[disturbo mentale|malattia mentale]] spaventa, perché in Italia se ne parla poco e in modo scorretto. Inquieta, perché è una malattia dello spirito e non del corpo. Ed è un tabù, perché è meno lontana dalla nostra realtà di quel che vorremmo.<ref>Dall'undicesima puntata della seconda stagione de ''[[Il testimone]]'', ''Punti di vista (da vicino nessuno è normale)'', andata in onda il 3 dicembre 2008 su MTV; citato in [[Aldo Grasso]], ''[http://archiviostorico.corriere.it/2008/dicembre/05/Pif_con_intelligenza_tra_malati_co_9_081205114.shtml Pif, con intelligenza tra i malati mentali]'', ''Corriere della Sera'', 5 dicembre 2008, p. 61.</ref>
*{{NDR|Su ''Il testimone Vip'', quarta stagione del suo programma, nella quale intervista personaggi conosciuti}} L'idea è conoscerne l'altro lato. Ma in effetti adesso sono un po' preoccupato. Non vorrei che chi amava il programma pensasse che ho tradito lo spirito. Tornerò di sicuro alla versione classica. È un esperimento, ma l'approccio è lo stesso... alla base c'è la mia curiosità che non deve essere snob o a senso unico.<ref>Citato in [[Aldo Grasso]], [http://archiviostorico.corriere.it/2011/aprile/07/Pif_intervista_vip_star_lui_co_9_110407124.shtml ''Pif intervista i vip ma la star è lui''], ''Corriere della sera'', 7 aprile 2011, p. 63.</ref>
*Nel mio piccolo, vorrei aiutare i giovani ad avere una memoria storica positiva dei siciliani perbene, quelli che per onestà hanno anche sacrificato la loro vita. Spero di riuscire a fare un museo dell’antimafia a Palermo, ma solo se posso farlo come dico io; a costo di avere due diversi musei sul tema. Purtroppo l’antimafia è un fronte diviso, senza un coordinamento comune.<ref name=mafi/>
*Non parenti di magistrati o poliziotti ma di giornalisti, medici, sindacalisti e albergatori. Gente normale e onesta, che poteva scegliere di farsi i fatti propri, ma che per senso civico ha detto no alla mafia e ha pagato questa scelta con la vita. A ispirarmi sono state le tante lapidi che invadono Palermo, spesso dedicate a persone di cui non conosciamo la storia. Ho provato a raccontare cosa c'è dietro queste targhe.<ref>Citato in Vassily Sortino, [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/10/15/cosi-il-testimone-pif-racconta-mafia-states.html ''Così 'Il testimone' Pif racconta mafia e States''], ''Corriere della sera'', 15 ottobre 2008, p. 20.</ref>
*Per me da bambino la [[mafia]] era lontana pur essendo dietro casa. Chissà quante volte ero vicino a un mafioso, senza saperlo. Giocavo a calcio di fronte alla casa dove Vito Ciancimino riceveva [[Bernardo Provenzano|Provenzano]]: magari è arrivata qualche pallonata sulla sua macchina. Il rischio è abituarsi. Se il negozio vicino a scuola prende fuoco perché non pagano il pizzo, la prima volta fa impressione, la decima ti abitui. E invece bisogna scandalizzarsi: abituarsi significa rassegnarsi.<ref name=mafia/>