Marino Moretti: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Marino Moretti==
*''Ha smesso il lutto. Un vestina chiara. | Beethoven, terza pagina. Un sorriso | nell'ombra. S'è levata d'improvviso | con quel sorriso nella bocca amara. || Ha sonato di nuovo. La sua testa | ferma fra le candele. "Non dovete | cedere." Sguardo. "Pallide, inquiete | mani..." E la mano che più soffre è questa''. (da Poesie scritte col lapis, ''La maestra di piano'')
*''Il pontefice appare alla finestra | da cui pende l'arazzo con le chiavi. | Così alto, distante, | dopo i canti e la messa, | con la sua voce stessa, | ma un po' arrocata dall'altoparlante, | dice:"La scena fugace del tempo", | e fa un gesto più vivo.'' (da ''La finestra'', in ''L'ultima estate'' Mondadori, Milano, 1969, pp. 192-193, vv. 14-21)
*Molti dei nostri affermano, anche in giornali non comunisti, che le persecuzioni contro gli ebrei in Russia sono una sacrosanta difesa contro i tradimenti del nazionalismo sionista. (da ''Dopo Buchenwald'', in ''Racconti scelti'', Mondadori, Milano, 1967, p. 261)
*''Quando l'[[anima]] è stanca e troppo sola | il [[cuore|cuor]] non basta a farle compagnia, | si tornerrebbe discoli per via, | si tornerebbe scolaretti a scuola''. (da Poesie scritte col lapis, ''La signora Lalla'')
*Rammenti la domenica di qualche anno fa quando s'era insieme a Roma, in Piazza San Pietro, e vedemmo apparire il Papa alla finestra? A me fece una grande impressione, specie quando disse una frase molto bella: "la scena fugace del tempo" che non dimenticai e ripetei due o tre anni dopo in una poesia intitolata "La finestra".<ref>Citato in ''Carteggio Moretti-Palazzeschi vol. IV, 1963-1974'', Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2001, p. 386.</ref>
*''S'alzan gli accenti sonori | delle più gaie canzoni | dai verdi rossi festoni | e dagl'intrepidi cuori. || E s'ode insieme una schiera | di donne cantilenare | nel breve cielo che pare | un cielo di primavera''. (da Sentimento, ''Vendemmia'', Edizioni Sandron)
*Tu {{NDR|[[Giuseppe Prezzolini|Prezzolini]]}} e [[Giovanni Papini|Papini]] avete insegnato tante cose in mezzo secolo e negli ultimi tempi ancor più che nei primi: tutta Italia dovrebbe esservene grata. (citato in ''Marino Moretti, Giuseppe Prezzolini, Carteggio. 1920-1977'', a cura di Michele Ferrario, Ed. di Storia e Letteratura, 1995)