Will Tuttle: differenze tra le versioni

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*Nell'[[Giardino dell'Eden|Eden]] seguivamo una dieta vegetale e non esisteva il concetto di [[lavoro]] come attività a sé stante. Vivevamo in armonia con gli animali, con la terra [...]. Non esisteva alcun tipo di lavoro come attività separata, né alcun concetto di salvezza, poiché non avevamo commesso il peccato originale di considerare gli altri come oggetti da manipolare, usare e uccidere. (p. 187)
*Cercare di sottrarsi alle [[conseguenza|conseguenze]] comporta ulteriori conseguenze. (p. 202)
*I testi filosofici di [[Ralph Waldo Emerson|Emerson]] come ''Nature''; i suoi discorsi [...]; e la sua produzione poetica, che introdusse le idee filosofiche orientali per la prima volta negli Stati Uniti, lo resero una specie di leggenda vivente, una calamita che attrasse numerosi scrittori e pensatori la cui influenza è tuttora viva, con la sua esortazione al rispetto e all'amore per la natura, all'esplorazione del sé e al riconoscimento della natura essenzialmente spirituale di ogni aspetto dell'esistenza. Egli mise in evidenza che la vera saggezza ''trascende'' la conoscenza materialistica e che persino il mondo naturale è una manifestazione del divino. (p. 247)
*A differenza di molti insegnamenti religiosi, che sono principalmente teorici e riguardano l'interiorità dell'individuo, il veganismo è del tutto pratico. La sua motivazione è la compassione. [...] È uno stile di vita concreto e visibile, che nasce da un senso di amore e di connessione, e li rafforza. (p. 270)
*''Per liberare gli animali che stiamo maltrattando, dobbiamo liberare noi stessi dall'illusione di una fondamentale separazione.'' (p. 281)
*Il veganismo infonde un profondo senso di pace nella natura e di affinità, amicizia e armonia con tutte le forme di vita. Stimola un senso di ricchezza interiore che continua a crescere e a intensificarsi con il passare degli anni, un senso di dolcezza e dell'avere uno scopo. Diventare vegani non è tanto una decisione presa a livello razionale, quanto una conseguenza spontanea di una maturazione interiore. (p. 285)
*Una dieta a base vegetale non è una limitazione, ma la realizzazione armoniosa della nostra visione interiore. In un primo momento, crediamo che sia un'opzione, però col tempo ci rendiamo conto che, più che una scelta, è la libera espressione della nostra vera natura. Astenersi dal mangiare e dallo sfruttare gli animali è il risultato naturale di un punto di vista che non è più incatenato nella segreta buia e rigida del ristretto interesse personale. Da fuori, questo atteggiamento può essere considerato e definito come «veganismo», ma è semplicemente la consapevolezza e l'espressione del nostro senso di interconnessione. (p. 286)