Ermete Trismegisto: differenze tra le versioni

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+''Il Pimandro'', incipit
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*Quella che noi chiamiamo ''heimarmene'', o Asclepio, è la [[necessità]] di tutti gli eventi, i quali sono sempre legati l'uno all'altro per mezzo di vincoli che formano una catena ininterrotta. (par. 39)
 
==[[Incipit]] di ''Tavolaalcune smeraldina''opere==
===''Il Pimandro''===
<poem>Mentre un giorno io riflettevo sugli esseri e il mio pensiero s'era elevato e tutte le mie sensazioni s'erano assopite – come avviene a chi è immerso nel sonno per sazietà, per lussuria o per stanchezza – mi parve che un essere immenso, senza limiti, mi chiamasse a nome e mi dicesse:
"Che cosa vuoi udire e vedere che cosa vuoi apprendere e conoscere?"
"E chi sei tu?" dissi io.
"Io sono – rispose – Pimandro , l'Intelligenza suprema. Io sono quel che tu vuoi e dovunque io sono con te".
"Io voglio – dissi – essere istruito sugli esseri, comprendere la loro natura e conoscere Iddio".
"Raccogli nel tuo pensiero tutto quello che vuoi sapere – mi disse – chè io t'istruirò".</poem>
 
===''Tavola smeraldina''===
<poem>La [[verità]] è senza menzogna, è certa è autentica.
Ciò che è sotto è identico a ciò che è sopra e ciò che è sopra è identico a ciò che è sotto; questo permette di penetrare le meraviglie dell'unità.
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==Bibliografia==
*Ermete Trismegisto, ''Asclepio'', traduzione di Sara Petri; in Claudio Moreschini, ''Storia dell'ermetismo cristiano'', Morcelliana, Brescia, 2000; tratto da ''[http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/filosofiaantica/asclepio.pdf Il libro sacro di Ermete Trismegisto dedicato ad Asclepio]'', gianfrancobertagni.it.
*Ermete Trismegisto, ''Il Pimandro'', a cura di Giovanni Bonanni, Atanòr, 1980.
 
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