Alain Daniélou: differenze tra le versioni

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*Ai nostri giorni la filosofia shivaita rappresenta l'aspetto più astratto del pensiero religioso indiano. Essa ci porta gli strani e profondi insegnamenti della più antica cosmologia, come pure i metodi dello [[yoga]] che sono la base di ogni concezione di progresso interiore e di realizzazione spirituale, nell'[[induismo]] attuale come lo era nell'India pre-ariana. (p. 221)
*Lo stadio raggiunto dallo yogi che è riuscito a ridurre la mente al silenzio è la sorgente della [[conoscenza]] dove, una volta arrivato, prende coscienza del substrato non manifesto della manifestazione. (p. 234)
*La [[virilità]] trascendente è la causa immanente della creazione. La femminilità trascendente ne è la causa efficiente. Nel microcosmo questi principi sono visibili soprattutto negli organi di riproduzione che rappresentano la funzione fisica essenziale nell'essere vivente. (p. 260)
*Per avere effetto, i ''[[mantra]]'' devono essere trasmessi direttamente e avere una tradizione orale ininterrotta da quando il Veggente ne ha avuto la percezione diretta. Altrimenti non sono 'vivi'. Non si può imparare un ''mantra'' da un libro, né farlo rivivere una volta che la sua tradizione è stata interrotta. (pp. 380-381)
*Un terzo modo per rappresentare gli dèi è quello attraverso i gesti (''mudrā''). Esiste un considerevole numero di gesti simbolici impiegati nei riti, il cui scopo è di evocare gli esseri soprannaturali. Molti di questi gesti sono usati anche nell'arte sacra della danza per suggerire la presenza delle divinità. (p. 410)
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