Trapianto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 90.147.34.12 (discussione), riportata alla versione precedente di Spinoziano
Riga 4:
 
==Citazioni==
*C'è più vita nel corpo di un morto che nel cranio di molti viventi. ([[Paolo M. Geraci]])
*Che cosa, in effetti, può trattenere un essere umano da un gesto di solidarietà che, oltretutto, non "costa" nulla, visto che ciò che viene donato non ha più, per il donatore, alcuna utilità? Ho formulato apposta la domanda in un modo così semplicistico e brutale per suggerire che la risposta – non dico la giustificazione – è da cercare su un piano che non è né quello della conoscenza razionale né, tantomeno, quello del buon senso. A nessuno di noi, credenti o non credenti, è estraneo il sogno della resurrezione dei corpi: un sogno che non riguarda tanto il nostro, di corpo (del quale, del resto, è difficile se non impossibile immaginare la non – più – esistenza), quanto quello delle persone che abbiamo amato e che non ci sono più. Fra credenti e non credenti c'è, in questo, una sola anche se, certamente, essenziale differenza: che ciò che per i secondi è un sogno, per i primi è una speranza o, almeno, la volontà di una speranza. E io credo che da questo sogno o da questa speranza discenda il desiderio struggente di "salvare" non, ripeto, il proprio corpo, ma quello dei propri cari appena scomparsi, di difenderne l'integrità, di sentire come un ulteriore strazio, come un'ulteriore separazione, come un'ulteriore perdita il fatto che esso venga immediatamente – e, come la scienza e la tecnica esigono, a morte cerebrale accertata, ma a cuore ancora battente – lacerato, diminuito, privato di sé. ([[Giovanni Raboni]])
*Ci sono centinaia di persone morte ogni anno per mancanza di organi, tutto il resto sono cazzate.<ref name=cele>Il monologo di Celentano sui trapianti d'organo e sulla legge italiana del "silenzio-assenso", pronunciato in diretta televisiva nel corso della trasmissione ''125 milioni di caz..te'' il 26 aprile 2001, è stato oggetto di numerose critiche nei giorni successivi, come quelle arrivate da Alberto Castagna, Umberto Veronesi e Fabio Fazio (che ha ironizzato sul nome della trasmissione). Celentano ha poi precisato con un intervento successivo la sua posizione sull'argomento dichiarandosi favorevole alla donazione d'organi ma contario alla legge italiana del silenzio-assenzio.</ref> ([[Fabio Fazio]])