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===Frammenti===
====Di orazioni identificate====
*Ché altro è il tempo adatto per discutere e persuadere; ma quando il nemico armato è in vista, bisogna resistergli con le armi e non con le parole. (''Contro Aristogitone'', frammentofr. 39a Jensen, conservato da Publio Rutilio Lupo in ''De figuris sententiarum et elocutionis'', II, 12; traduzione in ''Oratori attici minori'', p. 270)
*{{NDR|In risposta ad un'accusa per illegalità mossagli da un tale Aristogitone per aver fatto approvare dopo la [[battaglia di Cheronea]] un decreto che ridava i diritti politici a coloro che ne erano stati privati, richiamava gli esuli e liberava gli schiavi}} E le leggi che vietavano ciò non le leggevi? Non potevo, perché le armi dei Macedoni, standomi davanti, me ne nascondevano il testo. (''Contro Aristogitone'', frammentofr. 27 Jensen, conservato da Publio Rutilio Lupo in ''De figuris sententiarum et elocutionis'', I, 19; traduzione in ''Oratori attici minori'', p. 269)
*Gli [[Oratoria|oratori]] sono simili ai serpenti; infatti i serpenti sono tutti odiosi, ma, anche tra essi, alcuni, le vipere, sono nocivi agli uomini, mentre altri, le parie, divorano perfino le vipere. (''Contro Demade'', frammentofr. 80 Jensen, conservato da Arpocrazione in ''Lessico dei dieci oratori'', voce παρεῖαι ὄφεις; traduzione in ''Oratori attici minori'', p. 281)
*I [[Temerarietà|temerari]] fanno ogni cosa senza riflessione; ma i [[coraggio]]si riflettono sui pericoli al loro sopraggiungere e li affrontano intrepidamente. (''Citniaco'', frammentofr. 117 Jensen, conservato dalla ''Suda'', voce θαρραλέον; traduzione in ''Oratori attici minori'', p. 291)
*{{NDR|Rivolgendosi ad [[Aristofonte]]}} Quando tenti di ingannare l'opinione degli altri, tu illudi soltanto te stesso. Infatti non convinci nessuno quando in luogo di astuto di dici saggio, in luogo d'impudente energico, in luogo di avaro parsimonioso amministratore del tuo patrimonio, in luogo di malevolo severo. Non c'è vizio di cui tu possa vantarti lodandolo come virtù. (''Contro Aristofonte'', frammentofr. 44 Jensen, conservato da Rutilio Lupo in ''De figuris sententiarum et elocutionis'', I, 4; traduzione in ''Oratori attici minori'', p. 271)
 
====Di orazioni non identificate====
*Due sono i motivi per cui gli uomini si astengono dalle [[Colpa|colpe]]: la paura e la vergogna. (frammentofr. 210 Jensen, conservato da Massimo il Confessore in ''Loci communes'', col. 729 Migne; traduzione in ''Oratori attici minori'', p. 313)
*È nei primi stadi che bisogna sbarrare la via ai delitti; una volta che il male abbia messo radici e sia divenuto vecchio come un'infermità congenita, è difficile estinguerlo. (frammentofr. 204 Jensen, conservato da Giovanni Stobeo in ''Florilegio'', IV, 5, 63 ed. Wachsmuth-Hense; traduzione in ''Oratori attici minori'', p. 311)
*L'[[Avarizia|avaro]] e il dissipatore hanno un solo e medesimo difetto. Entrambi non sanno far uso del denaro e per entrambi esso è motivo di infamia. Perciò con ragione entrambi ricevono uguale castigo, perché ugualmente non sono degni di possedere. (frammentofr. 216 Jensen, conservato da Rutilio Lupo in ''De figuris sententiarum et elocutionis'', II, 9; traduzione in ''Oratori attici minori'', ppp. 313 e 315)
*L'[[Bontà|uomo buono]] deve mostrare nelle sue parole come pensa e nelle sue opere come agisce. (frammentofr. 208 Jensen, conservato da Giovanni Stobeo in ''Florilegio'', IV, 23, 34 ed. Wachsmuth-Hense; traduzione in ''Oratori attici minori'', p. 313)
*Nessuna maleducazione è più grave dell'[[ingiuria]]re. (frammentofr. 211 Jensen, conservato da Massimo il Confessore in ''Loci communes'', col. 729 Migne; traduzione in ''Oratori attici minori'', p. 313)
*Nessun segno dell'animo gli uomini recano impresso sul volto. (frammentofr. 196 Jensen, conservato da Clemente Alessandrino in ''Miscellanea'', VI, II, 18, 8 ed. Stählin; traduzione in ''Oratori attici minori'', p. 311)
 
==Citazioni su Iperide==