Francesco Guicciardini: differenze tra le versioni

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*133. È grandissima prudenzia e da molti poca osservata, sapere dissimulare le [[Risentimento|male satisfazione]] che hai di altri, quando el fare cosí non sia con tuo danno ed infamia; perché accade spesso che in futuro viene occasione di averti a valere di quello. Il che difficilmente ti riesce, se lui già sa che tu sia male satisfatto di lui. Ed a me è intervenuto molte volte che io ho avuto a ricercare persone, contro alle quali ero malissimo disposto; e loro credendo el contrario, o almeno non si persuadendo questo, m'hanno servito prontissimamente.
*164. La buona [[fortuna]] degli uomini è spesso el maggiore inimico che abbino, perché gli fa diventare spesso cattivi, leggieri, insolenti; però è maggiore paragone di uno uomo el resistere a questa che alle avversitá. (serie II)
*168. Che mi rilieva me, che colui che mi offende lo facci per ignoranzia e non per malignitá[[malignità]]? Anzi, è spesso molto peggio, perché la malignitámalignità ha e' fini suoi determinati e procede con le sue regole, e però non sempre offende quanto può; ma la [[ignoranza|ignoranzia]] non avendo né fine, né regola, né misura, procede furiosamente e dá mazzate da ciechi. (serie II)
*207. Della [[astrologia]], cioè di quella che giudica le cose future, è pazzia parlare; o la scienza non è vera, o tutte le cose necessarie a quella non si possono sapere, o la capacitá degli uomini non vi arriva; ma la conclusione è, che pensare di sapere el futuro per quella via è uno sogno. Non sanno gli astrologi quello dicono, non si appongono se non a caso; in modo che se tu pigli uno pronostico di qualunque astrologo, e di uno di un altro uomo fatto a ventura, non si verificherá manco di questo che di quello. (serie II)