Pëtr Alekseevič Kropotkin: differenze tra le versioni

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*Tutto quello che possiamo fare è dare un consiglio, aggiungendo: "Questo consiglio avrà valore soltanto se tu riconoscerai da solo, con l'esperienza e con l'osservazione, che è buono da seguire".
*L'idea del [[Bene e male|bene e del male]] non ha quindi nulla da spartire con la religione o con la coscienza misteriosa; è un bisogno naturale delle razze animali.
*Noi rinunciamo a mutilare l'individuo in nome di non importa quale ideale: tutto ciò che ci riserviamo è di esprimere francamente le nostre simpatie e antipatie per quanto giudichiamo [[bontà e cattiveria|buono o cattivo]].
*[...] ha detto Guyau – è il sentimento della loro propria forza. È la vita che trabocca, che cerca di espandersi. "Sentire interiormente ciò che si è capaci di fare di più grande significa essere consapevoli di ciò che si ha il dovere di fare." Il sentimento morale del dovere, che ogni uomo ha provato almeno una volta nella vita spiegandolo in termini mistici, non è altro che "la sovrabbondanza di vita che chiede di esercitarsi, di donarsi; [...] è il sentimento di una potenza. ogni forza che si accumula crea una pressione sugli ostacoli che ha collocati davanti a sé. Poter agire è uguale a dover agire". E tutta questa obbligazione morale, al cui proposito si è tanto parlato e scritto, spoglia di ogni misticismo, si riduce al seguente concetto: "La vita non può mantenersi che a condizione di espandersi. [...] Non possiamo impedire alla piante di fiorire anche se certe volte fiorire, per lei, vuol dire morire: non importa: la linfa vitale sale sempre". La stessa cosa accade nell'essere umano quando è esuberante in forza e in energia. La forza si accumula in lui ed espande la sua vita donando senza calcolare, perché altrimenti non vivrebbe.
*Pensare, senza comunicare ad altri il proprio pensiero, non procura nessuna attrattiva. Solo l'uomo povero di idee, dopo averne scovata una con grande fatica, la nasconde prudentemente per incollarle più tardi l'etichetta col proprio nome. L'uomo ricco di intelligenza trabocca di pensieri, e li semina a piene mani. Anzi, soffre se non può seminarli: proprio in questo consiste la sua vita. Così pure succede per il sentimento. "Noi non siamo abbastanza per noi stessi: possediamo più lacrime di quante ne occorrano per le nostre sofferenze, più gioie di quante la nostra stessa esistenza non ne giustifichi" ha detto Guyau riassumendo così tutta la questione morale in poche righe.