Polibio: differenze tra le versioni

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===[[Incipit]]===
====Fausto Brindesi====
Se coloro che prima di me hanno scritto di storia ne avessero per caso tralasciato l'elogio, sarebbe stato forse necessario incitare tutti allo studio proficuo e dilettevole di questa fonte di memorie, poiché per gli uomini non esiste un più sicuro mezzo di farsi migliori di quanto non lo sia la coscienza del passato.<br>
{{NDR|Polibio, ''Storie'', traduzione di Fausto Brindesi, Rizzoli, 1961}}
 
====Fabio Cannatà, Andrea Ercolani, Maurizio Sonnino====
Se a coloro che hanno esposto prima di noi fatti storici fosse avvenuto di tralasciare l'elogio della storia stessa, sarebbe forse necessario esortare tutti a scegliere e apprezzare tali opere, perché non c'é per gli uomini un mezzo di correzione più disponibile della conoscenza dei fatti passati.<br>
{{NDR|Polibio, ''Storie'', a cura di Roberto Nicolai, premesse, traduzioni e note di Fabio Cannatà, Andrea Ercolani, Maurizio Sonnino, Newton & Compton, 1998}}
 
====[[Monte Erice]]====
L'Erice è un monte presso il mare di Sicilia, sulla costa sita dalla parte dell'Italia, tra Drepana e Panormo, più vicino, anzi confinante con Drepana, in altezza di gran lunga superiore agli altri monti della Sicilia, eccetto l'Etna. Proprio sulla sommità, che è piana, si trova il santuario di Afrodite Ericina. (Storie, I, 55 7-8, BUR. Milano, 2001. trad.: M. Mari.)
 
===Citazioni===
*L'[[Monte Erice|Erice]] è un monte presso il mare di Sicilia, sulla costa sita dalla parte dell'Italia, tra Drepana e Panormo, più vicino, anzi confinante con Drepana, in altezza di gran lunga superiore agli altri monti della Sicilia, eccetto l'Etna. Proprio sulla sommità, che è piana, si trova il santuario di Afrodite Ericina. (Storie, I, 55, 7-8, BUR. Milano,; 2001. trad.: M. Mari.)
*[[Annibale]] scampò a stento, con grande pena, sull'unico elefante sopravvissuto, molto sofferente per una grave forma di oftalmia che lo aveva colpito, a causa della quale gli fu infine anche tolto un occhio... (III, 79, 12, traduzione di M. Mari, BUR. Milano,; 2001).
* [...] in quanto se non avesse accettato le sue condizioni, nessuno dei due sarebbe stato al sicuro: grandi orde di nomadi erano infatti molto vicini, rappresentando un pericolo per entrambi; e se avessero permesso loro di entrare nel paese, sarebbero certamente divenuti barbari. (XI., 34)
*Il giorno dopo, [[Attalo I|Attalo]], in gran pompa, salì in città insieme ai Romani e ai magistrati ateniesi. Erano andati loro incontro infatti non soltanto i magistrati insieme ai cavalieri, ma pure tutti i cittadini accompagnati dai figli e dalle mogli. Come essi si furono riuniti, fu tanto grande, nel corso dell'incontro, la benevolenza manifestata dalle folle nei confronti dei Romani e, ancor più, di Attalo, che più non si sarebbe potuto. Quando Attalo fece la sua entrata nel ''Dipylon'', furono disposti, ad entrambi i lati, le sacerdotesse e i sacerdoti. Poi aprirono tutti i templi, e quando ebbero posto su tutti gli altari delle vittime, pregarono Attalo di compiere il sacrificio. Gli Ateniesi votarono poi in onore di Attalo tante di quelle onorificenze quante non ne avevano mai tributate, con tale velocità, per nessuno dei passati benefattori. Inoltre, crearono pure una tribù con lo stesso nome di Attalo, e lo inclusero così nella lista degli eroi eponimi tribali. (16XVI, 25, 5-9; 1998, vol. III, p. 337)
 
==Bibliografia==
*Polibio, ''Storie'', traduzione di Fausto Brindesi, Rizzoli, 1961.
*Polibio, ''Storie'', III, 79, 12, traduzione di M. Mari, BUR. Milano, 2001.
*Polibio, ''Storie'', a cura di Roberto Nicolai, premesse, traduzioni e note di Fabio Cannatà, Andrea Ercolani, Maurizio Sonnino, Newton & Compton, 1998.
 
==Altri progetti==
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===Opere===
{{Pedia|Storie (Polibio)|''Storie''}}
 
[[Categoria:Storici greci antichi]]
 
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