Giovanni Battista Niccolini: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*L'orribile dottrina dello [[Baruch Spinoza|Spinosa]] che occulta giace pur troppo dentro le opere di alcuni metafisici, i quali per ipocrisia, non per giusto zelo, si levano a riprendere la filosofia del secolo passato, assai men della loro pericolosa, pose meritamente in. odio lo [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]] ai suoi concittadini. Quantunque nella ''Beatrice Cenci'' {{NDR|di Percy Bysshe Shelley}} non veggasi per la natura dell'argomento traccia alcuna di così mostruoso errore, i critici [[Scozia|scozzesi]] diedero di questa tragedia un giudizio molto severo, cominciando dall'osservare ch'era difficile il tenerne discorso senza lasciarsi vincere dall'ammirazione, o dal disgusto. Notarono che questo subbietto, schifoso di sua natura, era pur schifosissimamente trattato, e i personaggi del dramma non istavano ravvolti in una tenebrosa atmosfera di tragica necessità, ma bensì di passioni vilmente crudeli, e fuor di natura; e come il carattere di Beatrice, benché nobilmente ideato, non era posto cogli altri in un contrasto splendido, e tale che l'anima affaticata da tanti orrori vi si potesse riposare. (p. XI)
*Perché l'imitazione del [[bene e male|male]] supera sempre l'esempio, come, per il contrario, quella del [[bene e male|bene]] è sempre inferiore, figli ancor più turpi di questa dottrina sono ''i Misteri di Parigi'', i quali non si arrossi di qualificare per libro morale, benché l'autore di esso, [[Eugène Sue|Eugenio Sue]], fosse dai Francesi chiamato a gran ragione il [[Cristoforo Colombo]] dei bordelli. L'eroine del suo romanzo sono ''Rigolette'' e ''Fleur de Marie'', leggiadrissime sartine di sedici anni e senza genitori, le quali coll'esercizio dell'arte loro reggono sottilmente la vita, e non hanno in fondo della loro borsa altro capitale che dugento franchi. La prima vive in una soffitta lietamente, né dimentica di [[Dio]], ch'ella prega ogni giorno. La seconda, a cui rincresce la fatica, frequenta i passeggi e le taverne, dissipa il suo meschino peculio, e si risolve a far mercimonio del suo corpo pei suggerimenti d'una infame creatura. Ella si lascia persuadere così presto, che non può chiamarsi sedotta: non amore, non sensualità, ma solamente la promessa che prezzo di vergogna avrà ozio e un poco di pane, la conducono nell'orrido e crudelissimo lupanare dove si ruba, si assassina, si avvelena, e non paghi di vivere di delitto, si scherza pur col delitto. (p. XV-XVI)
*Vero è che fu scritto non esservi mostro il quale dall'[[arte]] esser non possa nobilitato, ma però a condizione che un autore dai freni di essa regger si lasci: allora l'ubbidirci è per lui una necessità gentile: il bello solo e il sublime possiamo avventurarci di cercare al di là dell'arte, ed in così nobile tentativo è gloria lo smarrirsi, e anche il cadere. (p. XVI)
*Ai narcotici, per usar le parole della medicina, successero gli stimolanti: andiamo col [[romanzo]] e coi [[Dramma|drammi]] abituando il popolo a tutti gli orrori... (p. XVII)