Giordano Bruno: differenze tra le versioni

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*L'amante di Dio, dottore della più alta teologia, professore di cultura purissima e innocente, noto filosofo, accolto e ricevuto presso le prime accademie d'Europa, vincitore dell'ignoranza presuntuosa e persistente, che tuttavia protesta che nelle sue azioni c'è amore per tutti i suoi simili, per i britanni non meno che per gli italiani, per le donne non meno che per gli uomini, per i sovrani non meno che per i prelati.<ref group="fonte">Citato in Montanelli 1975, p. 557</ref><ref>È una definizione che Bruno diede di se stesso agli amici londinesi.</ref>
*La [[sapienza]] ha dunque tre dimore: la prima inedificata, eterna, perché è essa stessa la sede dell'eternità; la seconda, sua primogenita, è questo mondo visibile; la terza, sua secondogenita, è l'anima dell'uomo.<ref group="fonte">Dall'''Oratio valedictoria''; citato in Nicoletta Tirinnanzi, ''Note ai testi'', in Giordano Bruno, ''Dialoghi filosofici italiani'', Mondadori, Milano, 2000, p. 1244. ISBN 88-04-47416-5</ref>
*Non è dunque [[filosofia|filosofo]] se non chi immagina e riproduce.
:''Non est enim philosophus, nisi qui fingit et pingit.''<ref group="fonte">Da ''Triginta sigillorum explicatio'', sigillo XII.</ref>
*Non è la [[materia]] che genera il [[pensiero]], è il pensiero che genera la materia.<ref group="fonte" name=futura/>
*Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà, inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di avere vinto.<ref group="fonte" name=futura/>