Umberto Veronesi: differenze tra le versioni

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*Vorrei che si riaprisse anche in Italia il dibattito per la liberalizzazione delle droghe leggere. È arrivato il momento di superare le barriere ideologiche e ammettere che proibire non serve a ridurre il consumo. La sentenza della Consulta, che dichiara incostituzionale la legge Fini-Giovanardi, dimostra, ancora una volta, la visione civilmente più avanzata dei nostri giudici rispetto al Parlamento. Con la bocciatura della legge, che equiparava droghe pesanti e leggere e prevedeva pene fino ad 20 anni di reclusione, si è calcolato che le condanne dovranno essere riviste per 10.000 detenuti, perché connesse all'uso di droghe leggere, dunque per reati di lieve entità. È un numero enorme, che corrisponde quasi alla metà di tutti i reclusi per droga, complessivamente circa il 40% dei carcerati. Ora, si stima che circa il 50% dei nostri giovani faccia uso di cannabis, oltre a molti adulti. Significa che metà dei giovani italiani è criminale? Se fosse così, ci sarebbe un motivo in più per ritenere la Fini-Giovanardi un totale fallimento. Mettere sullo stesso piano droghe leggere e pesanti è antiscientifico.<ref>Da ''[http://www.repubblica.it/la-repubblica-delle-idee/polis/2014/02/20/news/l_appello_di_veronesi_liberalizzare_la_cannabis-79134131/?ref=search L'appello di Veronesi: liberalizzare la cannabis]'', ''Repubblica.it'', 20 febbraio 2014.</ref>
 
{{Int|''[http://espresso.repubblica.it/visioni/scienze/2015/03/13/news/umberto-veronesi-essere-vegetariani-e-una-conquista-di-civilta-1.203888 Umberto Veronesi: "Essere vegetariani è una conquista di civiltà"]''|da ''Ll'espressoEspresso.it'', 19 marzo 2015.}}
*Considero il [[vegetarianesimo]] una conquista culturale e un segno di civiltà. Chi è vegetariano si sente cittadino della Terra, perché non deve uccidere e massacrare i suoi abitanti per rispondere al suo primordiale bisogno di cibo. L'orgoglio vegetariano è analogo a quello che provavano i greci che appartenevano alle prime scuole filosofiche e infatti i vegetariani convinti, a partire da [[Leonardo da Vinci]] fino ai [[Beatles]], hanno fatto della loro scelta una bandiera, che indica una certa visione del mondo: con meno violenza, meno morte, più coscienza e più senso di responsabilità individuale.
*[[Albert Einstein|Einstein]] fu probabilmente il primo a definire il vegetarianesimo anche come una necessità per la sopravvivenza dell'umanità, collegando le scelte alimentari personali all'equilibrio delle risorse del pianeta.
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*Chi è sensibile al problema della sofferenza degli animali di laboratorio, come può restare insensibile davanti al trattamento crudele cui sono sottoposti gli animali di allevamento? Sono ormai considerati «macchine di trasformazione» di una merce a costo noto (i mangimi) in un'altra (la carne) il cui prezzo dev'essere remunerativo al massimo, detratte le spese di allevamento che devono risultare contratte al minimo. Se nell'usare, sia pure con tante cautele e con la necessaria salvaguardia dal dolore fisico, i piccoli roditori per un esperimento biologico si può essere colti da crisi di coscienza, che cosa dire del modo con cui i più elementari princìpi di solidarietà vengono calpestati come nel caso degli allevamenti? Anche la pratica della macellazione risveglia un senso di ripugnanza nel vedere come l'animale viene inizialmente solo stordito per poi essere sgozzato in modo che la morte avvenga per dissanguamento (questo è quanto impone la legge sulla macellazione), affinché la sua carne prenda quel colorito bianco che piace tanto agli italiani. Quanti ragazzi allora, dopo aver firmato all'uscita dalla scuola le petizioni contro la vivisezione, arrivati a casa si avventano sul piatto di carne tenera che la mamma ha premurosamente preparato? (p. 198)
*Il movimento animalista ha, comunque, molti meriti, tra cui quello di avere imposto precisi limiti alla sperimentazione animale. È passato ormai il principio di massima che «l'assenza di dolore, di angoscia e anche di semplice disagio animale è da considerare ― come ha scritto nel 1997 il Comitato nazionale per la bioetica ― un fattore essenziale per quanto attiene la buona condotta della ricerca sull'animale e pertanto è sempre da perseguire». E quando non è possibile? Bisognerà incrementare le tecniche alternative.<br>Sempre di più le colture cellulari vanno sostituendo le cavie animali. E ormai anche le riviste scientifiche rifiutano le pubblicazioni di studi che comportino maltrattamento di animali, soprattutto quando non appare necessario ai fini delle conoscenze. Quando si sconfina nella futilità, e quindi in un certo senso in una sorta di sadismo, la condanna è unanime. (pp. 199-200)
 
==[[Incipit]] di ''Perché dobbiamo essere vegetariani''==
Il [[vegetarianismo|vegetarianesimo]], inteso come rifiuto di mangiare carne animale, è presente sin dagli albori del nostro pensiero. In origine è stato per lo più considerato dalle antiche filosofie e dalle religioni una forma di elevazione dall'esperienza materiale a quella spirituale. Già nell'[[antico Egitto]] i sacerdoti si astenevano da carne e pesce durante tutto il periodo di servizio alle divinità, in modo tale che il corpo, involucro dell'anima, non la opprimesse. Nelle scuole dei [[Scuola pitagorica|filosofi pitagorici]] della Grecia antica ci si asteneva da tutte le carni perché erano considerate un ostacolo alla vigilanza della mente e alla purezza del pensiero.
 
==Citazioni su Umberto Veronesi==