Curzia Ferrari: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su [[Sergej Aleksandrovič Esenin|Esenin]]}} Anche il suo abbigliamento, le sue abitudini e il suo modo di comportarsi denotavano l'aspirazione a trasformare un'esistenza assurda e scapigliata in favola popolare, nel vascello contadino di [[Cristo]].<ref name=Esenin/>
*C'erano poeti, allora, che erano cavalli da tiro come [[Majakovskij]]. [[Sergej Aleksandrovič Esenin|Esenin]] sembrava un angelo caduto sulla terra per caso, a parte il carattere che forse di angelo non era e fu notevolmente peggiorato dal contatto con la città. Aveva il passo leggero, sapeva danzare con grazia – alla russa – la sua timidezza nascondeva una grande voracità di gloria, era volubile, ingenuo, istintivo, malinconico, depresso, elegante, bello – anzi bellissimo. Slanciato, profilo gentile, gli occhi di un azzurro intenso, e i capelli d'oro a boccoli. Da piccolo, lo vestivano da bambina.<ref name=Esenin/>
*{{NDR|Su Esenin}} Dal 1880 al 1893 avevano visto la luce [[Aleksandr Aleksandrovič Blok|Aleksandr Blok]], [[Andrej Belyj]], [[Velimir Chlebnikov]], [[Nikolaj Gumilëv]], [[Vladislav Chodasevič]], [[Nikolaj Kljuev]], [[Igor Severjanin]], [[Anna Achmatova]], [[Boris Pasternak]], [[Osip Mandel'stam]], [[Marina Ivanovna Cvetaeva|Marina Cvetaeva]], [[Majakovskij]]... un firmamento poetico affollato di stelle dove non sarebbe stato facile brillare.<br/> [...] egli era però il solo che provenisse dalla campagna – gli altri erano figli di professori universitari, di ingegneri, di commercianti, di militari, vivevano nelle città e molti di essi avevano viaggiato per l'Europa. Era il solo che avesse assimilato le usanze, i costumi, le tribolazioni trascendentali del popolo russo, indissolubilmente legate a un sentimento di adorazione e rassegnazione religiose.<ref name=Esenin/>
*{{NDR|I vescovi}} Decisero di liquidare gli spriti maligni ficcandoli dentro le bottiglie vuote che avevano messe sotto gli scanni, e di incerarle, dopo averle ben tappate, così che non se ne parlasse più. Ma qualche spirito dannatissimo cominciò a strusciarsi contro il vetro rabbiosamente, e struscia e struscia gli riuscì di scappare. Così è tornato per le valli e ogni tanto compie qualche triste impresa come quella appunto di guastare la primavera o l'estate.<ref name=Gas/>
*{{NDR|Su Esenin}} È al periodo passato in collegio che egli deve la conoscenza dei testi sacri e dei classici e quel forsennato amore per il leggere che caratterizzò tutta la sua vita. [...] Aveva le tasche gonfie di versi.<ref name=Esenin/>