José Saramago: differenze tra le versioni

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==''Il vangelo secondo Gesù Cristo''==
===[[Incipit]]===
Si vede il sole in uno degli angoli superiori del rettangolo, quello alla sinistra di chi guarda, e l'astro re è raffigurato con la testa di un uomo da cui sprizzano raggi di luce pungente e sinuose lingue di fuoco, come una rosa dei venti indecisa in quali direzioni puntare, e quel viso ha un'espressione piangente, contratta da un dolore inconfortabile, e dalla bocca aperta emette un urlo che non potremo udire, giacché nessuna di queste cose è reale, quanto abbiamo davanti è solo carta e colore, nient'altro. (Einaudi)
 
===Citazioni===
*È lui, in fondo, l'uomo verso cui svolgono lo sguardo Giuseppe di Arimatea e Maria Maddalena, lui che fa piangere il sole e la luna, lui che poco fa ha lodato il Buon Ladrone e disprezzato il Cattivo perché non ha capito che non c'è alcuna differenza tra l'uno e l'altro o, se differenza c'è, non è quella, ché il Bene e il Male non esistono in se stessi, ciascuno di essi è solo l'assenza dell'altro. (p. 13)
*Forse i sogni sono i ricordi che l'anima ha del corpo. (Einaudi, p. 16)
*Né tu puoi farmi tutte le domande, né io posso darti tutte le risposte. (Einaudi, p. 78)
*Così Maria, in disparte, veniva a sapere quello che non poteva domandare, è un vecchio metodo femminile, perfezionato con secoli e millenni di pratica, quando non le autorizzano ad apprendere in proprio, loro si mettono lì ad ascoltare, e in breve sanno tutto, fino al punto, che è il massimo della saggezza, di separare il falso dal vero. (Einaudi, p. 104)
*Il destino è uno scrigno come altri non ne esistono, aperto e contemporaneamente chiuso, si guarda dentro e si può vedere quanto è successo, la vita passata, destino ormai compiuto, ma di quanto dovrà accadere non si ottiene niente, solo qualche presentimento, qualche intuizione. (Einaudi, p. 110)
*Il sogno è quel pensiero che non si è avuto nel momento in cui era necessario. (Einaudi, p. 112)
*Questa faccenda del mentire e del dire la verità è una lunga storia, è meglio non azzardare giudizi morali assoluti perché, se daremo tempo al tempo, arriverà sempre il giorno in cui la verità diventerà menzogna e la menzogna si trasformerà in verità. (Einaudi, p. 150)
*Mica perché le assenze sono brevi la gioia sarà minore, in fondo anche l'assenza è una morte, l'unica e importante differenza è la speranza. (Einaudi, p. 150)
*Capita spesso che non facciamo le domande perché non saremmo ancora pronti per udire le risposte, o semplicemente perché ne avremmo paura. E quando troviamo il coraggio di formularle, non è raro che non ci rispondano, come farà Gesù quando, un giorno, gli domanderanno, Che cos'è la verità. Allora tacerà fino a oggi. (Einaudi, p. 179)
*Si, se Dio esiste, dovrà essere un unico Signore, ma sarebbe meglio che fossero due, così si avrebbe un dio per il lupo e un dio per la pecora, uno per chi muore e l'altro per chi ammazza, un dio per il condannato e un dio per il boia, Dio è uno, tutto e indivisibile, esclamo Gesù, e quasi piangeva d'indignazione, al che l'altro gli rispose, Non so come Dio possa vivere, ma la frase non proseguì perché Gesù, con l'autorità di un dottore della sinagoga, lo interruppe, Dio non vive, è, Di queste differenze non me ne intendo, ma quel che posso dire è che non mi piacerebbe vedermi nella pelle di un dio che guida la mano del pugnale assassino e, insieme, offre la gola che sarà tagliata, Tu offendi Dio, con questi pensieri empi, Non valgo tanto, Dio non dorme, un giorno ti punirà, Meno male che non dorme, così facendo evita gli incubi del rimorso, Perché mi parli di incubi e di rimorso, Perché stiamo parlando del tuo Dio, E il tuo, chi è, Io non ho alcun dio, sono come una delle mie pecore, Almeno loro danno i figli per gli altari del Signore, E io ti dico che quelle madri, se lo sapessero, ululerebbero come lupi. (Einaudi, p. 181)
*Nessuna salvezza è sufficiente, ogni condanna è definitiva. (Einaudi, p. 210)
*Un albero geme se lo tagliano, un cane guaisce se lo picchiano, un uomo cresce se lo [[offesa|offendono]]. (Einaudi, p. 256)
*Nessuno udì che Gesù aveva detto Madre mia, perché per le parole pronunciate dal cuore non c'è lingua che possa articolarle, le blocca un nodo in gola e solo negli occhi si possono leggere. (Einaudi, p. 260)
*[Simone] La verità e la menzogna passano per la stessa bocca e non lasciano traccia. (Einaudi, p. 282)
*Camminava Gesù lungo una strada di campagna quando avvertì una certa fame e, scorgendo in lontananza un fico ben fronzuto, andò a vedere se per caso non trovasse qualcosina, ma, arrivato sotto la pianta, non vide altro che foglie, giacché non era tempo di fichi. Disse allora, Non nasca mai più frutto da te, e all'istante l'albero si seccò. Disse Maria di Magdala, che era con lui, Darai a chi ne avrà bisogno, non chiederai a chi non avrà nulla. Pentito, Gesù ordinò al fico di risuscitare, ma quello era definitivamente morto. (p. 285)
*Le parole degli uomini sono come ombre, e le ombre non potrebbero mai spiegare la luce, fra le ombre e la luce c'è e si frappone il corpo opaco che le genera. (Einaudi, p. 299)
*[...] Perché il bene che io [Dio] sono non esisterebbe senza il male che sei tu [Diavolo], un bene che dovesse esistere senza di te sarebbe talmente inconcepibile che neppure io riesco a immaginarlo, insomma, se tu finisci, finisco anche io, perché io sia il bene, è necessario che tu continui a essere il male, se il Diavolo non sussiste come Diavolo, Dio non esiste come Dio, la morte di uno sarebbe la morte dell'altro. (Einaudi, p. 360)
*Che non si dica che un giorno il Diavolo non ha tentato Dio. (Einaudi, p. 360)
*[...] Allora Gesù capì di essere stato portato all'inganno come si conduce l'agnello al sacrificio, che la sua vita era destinata a questa morte, fin dal principio e, ripensando al fiume di sangue e di sofferenza che sarebbe nato spargendosi per tutta la terra, esclamò rivolto al cielo dove Dio sorrideva, Uomini, perdonatelo, perché non sa quello che ha fatto. (Einaudi, p. 409)
*Anche se non puoi entrare, non allontanarti da me, tendimi sempre la mano anche quando non ti è possibile vedermi, se tu non lo facessi, mi dimenticherei della vita, o sarebbe la vita a dimenticarsi di me.
*Com'è successo, com'è successo, è un pensiero che ci soccorre sempre di fronte a ciò per cui non v'è rimedio, domandare agli altri come è accaduto, una maniera disperata e inutile per distrarci dal momento in cui dovremo accettare la verità, proprio così, vogliamo sapere com'è successo, ed è come se ancora potessimo sostituire la morte con la vita, al posto di quanto è successo ciò che sarebbe potuto essere.
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*Nessuno ha compiuto tanti peccati in vita da meritare di morire due volte.
*Qual è quell'ape che può dire, Questo miele l'ho fatto io.
* Figlio mio, ormai conosci i tuoi doveri e i tuoi obblighi, adempi a tutti e troverai giustificazione di fronte a Dio, ma bada anche di cercare nella tua anima se ve ne siano altri che non ti sono stati insegnati, È questo il tuo sogno, padre, No, ne è solo il motivo, l'aver dimenticato un giorno un dovere, o anche peggio, Peggio, come, Non ho pensato, E il sogno, Il sogno è quel pensiero che non si è avuto nel momento in cui era necessario, adesso ce l'ho tutte le notti, non posso dimenticarlo, E che cosa avresti dovuto pensare, Né tu puoi farmi tutte le domande, né io posso darti tutte le risposte.
*– Essendo Dio, dovresti sapere tutto – Fino a un certo punto, soltanto fino a un certo punto – A quale punto – Quello in cui comincia ad essere interessante far finta di ignorare
*[...] non provò neppure un po' di vergogna, quel sentimento che tante volte, ma mai abbastanza, è il nostro più efficace angelo custode.
*[...] il deserto non è quello che normalmente si crede, deserto è tutto quanto sia privo di uomini, anche se non dobbiamo dimenticare che non è raro trovare deserti e aridità mortali tra le folle.
*In fin dei conti il pensiero, lo hanno già detto altri, o forse anch'io, è come un grosso gomitolo di filo arrotolato su se stesso, lento in alcuni punti, in altri stretto fino alla soffocazione e allo strangolamento, è qui, dentro la testa, ma è impossibile conoscerne tutta l'estensione, bisognerebbe srotolarlo, tenderlo e infine misurarlo, ma questo, per quanto lo si tenti, o si finga di tentarlo, non si può fare da soli, senza aiuto, dev'esserci qualcuno che un giorno venga a dirti dove tagliare il cordone che lega l'uomo al suo ombelico, dove legare il pensiero alla sua causa. (Feltrinelli, p. 28)
*Non c'è limite alla malizia delle donne, soprattutto delle più innocenti. (Feltrinelli, p. 29)
*Mille volte l'esperienza ha dimostrato, pure con gente non particolarmente incline alla riflessione, che la maniera migliore di arrivare a una buona idea è quella di lasciare libero il pensiero secondo le proprie inclinazioni, seppur sorvegliandolo con un'attenzione apparentemente distratta, quasi fingendo di pensare ad altro, e d'improvviso lo si coglie alla sprovvista, balzando come una tigre sulla preda. (Feltrinelli, p. 69)
*L'eternità significa continuare ancora per un po' di tempo quando coloro che conosciamo e abbiamo amato non esistono più. (Feltrinelli, p. 72)
*Per quanto sia poco il lavoro del bambino, chi ne fa a meno è un gran cretino. {{NDR|[[Proverbi dai libri|proverbio]]}} (Feltrinelli, p. 106)
*Il tempo non è una corda che si può misurare a nodi, il tempo è una superficie obliqua e oscillante che solo la memoria riesce a far muovere e avvicinare. (Feltrinelli, p. 130)
*"Se fossimo così imprudenti, o così audaci, come le farfalle, le falene e altri lepidotteri, e ci lanciassimo nel fuoco tutti insieme, la specie umana in blocco, può darsi che una combustione così enorme, un simile chiarore, attraversando le palpebre serrate di Dio, lo desterebbe dal suo sonno letargico, troppo tardi per conoscerci, questo è vero, ma ancora in tempo per vedere il principio del nulla, dopo la nostra scomparsa. (Feltrinelli, p. 130)
 
===[[Explicit]]===
Gesù muore, muore, e quando la vita comincia ad abbandonarlo, all'improvviso, il cielo sopra il suo capo si spalanca e appare Dio, vestito come sulla barca, e la sua voce risuona per tutta la terra, Tu sei il mio diletto figlio, in te ho riposto la mia gratificazione. Allora Gesù capì di essere stato portato all'inganno come si conduce l'agnello al sacrificio, che la sua vita era destinata a questa morte, fin dal principio e, ripensando al fiume di sangue e di sofferenza che sarebbe nato spargendosi per tutta la terra, esclamò rivolto al cielo dove Dio sorrideva, Uomini, perdonatelo, perché non sa quello che ha fatto. Poi, a poco a poco, si spense in un sogno, si trovava a Nazaret e sentiva il padre che, facendo spallucce anch'egli e sorridendo, gli diceva, Né io posso farti tutte le domande, né tu puoi darmi tutte le risposte. Quando aveva ancora un barlume di vita, sentì che una spugna imbevuta di acqua e aceto gli sfiorava le labbra, e allora, guardando verso il basso, scorse un uomo allontanarsi con un secchio e una canna in spalla. Ma non riuscì a vedere, lì per terra, la scodella nera dentro cui gocciolava il suo sangue. (Einaudi)
 
==''La caverna''==
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*José Saramago, ''Cecità'' (''Ensaio sobre a Cegueira''), traduzione di Rita Desti, Einaudi, Torino, 1995. ISBN 8806148664
*José Saramago, ''Il vangelo secondo Gesù Cristo'' (''O Evangelho segundo Jesus Cristo''), traduzione di Rita Desti, Einaudi, 1991. ISBN 8806161636
*José Saramago, ''Il vangelo secondo Gesù Cristo'' (''O Evangelho segundo Jesus Cristo''), traduzione di Rita Desti, Feltrinelli, 2010. ISBN 978-88-07-72169-4
*José Saramago, ''Il viaggio dell'elefante'', trad. di Rita Desti, Einaudi, 2009. ISBN 9788806194338
*Josè Saramago, ''L'anno della morte di Ricardo Reis'' (''O Ano da Morte de Ricardo Reis''), traduzione di Rita Desti, Einaudi, 1996. ISBN 8806181815